La plenaria del Parlamento europeo ha approvato le sue proposte per limitare le emissioni di CO2 del cosiddetto Lulucf, il cambio di destinazione dell’uso dei suoli agricoli e la gestione delle foreste. Si tratta di uno dei regolamenti fondamentali per allineare le politiche europee sul clima all’Accordo di Parigi.
Rispetto alla bozza legislativa presentata dalla Commissione Ue, gli eurodeputati spostano in avanti il periodo di riferimento per valutare l’assorbimento delle emissioni, dal 1990-2009 al 2000-2012, ed eliminano le restrizioni sull’intensità dello sfruttamento delle foreste, introdotte dalla Commissione ambiente dello stesso Parlamento Ue. Una combinazione che “rende troppo facile per i paesi ridurre i prelievi di carbonio delle foreste senza doverne rendere conto”, spiega Sini Eräjää di Birdlife Europe. “Ora sta al Consiglio – prosegue l’esperta di bioenergie – ristabilire una certa integrità assicurando che gli impatti climatici dell’intensità della raccolta forestale siano almeno parte del conteggio delle emissioni”. Sul punto i paesi Ue sono divisi, Svezia e Finlandia per la ‘flessibilità’, Germania e Italia per criteri più solidi di contabilità delle emissioni.
Da Europarlamento criteri per taglio CO2 attraverso foreste
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