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Goletta dei Laghi in Calabria, focus sui laghi silani e il lago vibonese di Angitola. Su 7 punti campionati, uno fortemente inquinato. Dati e proposte di Legambiente

Redazione

Presentati i dati dei monitoraggi dei laghi silani Arvo, Cecita, Ampollino, Ariamacina, del Passante e il lago vibonese di Angitola

Entro i limiti di legge, cinque dei sei laghi silani monitorati da Legambiente

Unica nota negativa riguarda il lago di Angitola: fortemente inquinato uno dei due punti sul lago lacustre e che è peggiorato rispetto al 2023

10 le proposte che Legambiente rilancia per valorizzare e tutelare

gli ecosistemi lacustri silani: “Azioni preventive e monitoraggi approfonditi sono fondamentali per prevenire il degrado e la siccità. La tutela degli ecosistemi lacustri deve rappresentare una priorità assoluta, da intersecare con l’utilizzo agro-industriale delle acque e il turismo sostenibile”

Buone notizie per i laghi silani di Arvo, Cecita, Ampollino, Ariamacina e del Passante con tutti i campionamenti effettuati da Goletta dei Laghi di Legambiente che rientrano nei limiti di legge. Unica nota negativa riguarda il Lago Angitola (VV) che non passa a pieni voti l’esame. Sui sette campionamenti totali effettuati sui sei bacini lacustri calabresi – uno per ciascun lago Arvo, Cecita, Ampollino, Ariamacina e del Passante, e due per il Lago di Angitola – solo uno, quello prelevato nel Lago di Angitola presso la foce dell’omonimo fiume a Monterosso Calabro, è risultato fortemente inquinato, mostrando un peggioramento rispetto allo scorso anno.

Questo, in sintesi, è quanto emerso dal bilancio dei monitoraggi calabresi di Goletta dei Laghi 2024, la campagna di Legambiente – giunta al termine della sua 19esima edizione – dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani denunciandone le criticità e promuovendo esempi virtuosi di gestione e fruizione sostenibile.   La campagna è realizzata con la partnership principale di CONOU, Novamont   e la media partnership de La Nuova Ecologia. 

“I monitoraggi effettuati quest’anno nei sei bacini lacustri calabresi – commenta Emilio Bianco, portavoce di Goletta dei Laghi di Legambiente – non hanno evidenziato criticità rilevanti legate a mancata o scarsa depurazione, ad eccezione di un punto nel Lago Angitola, dove sono stati rilevati livelli superiori ai limiti per i parametri microbiologici Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, con concentrazioni persino più alte rispetto allo scorso anno. È quindi fondamentale mantenere sotto controllo questa area e indagare le possibili cause delle concentrazioni oltre i limiti”.

“Occorre una riflessione profonda sulla gestione e fruizione dei bacini lacustri e sul corretto utilizzo di una risorsa preziosa come l’acqua, anche in connessione alla siccità che sta colpendo la Calabria e che ha portato il presidente della Regione a chiedere al Governo di riconoscere lo stato di emergenza nazionale in relazione alla situazione di grave deficit idrico in alcuni territori”, dichiara Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria. “Sui laghi silani, in particolare, sarebbe necessaria una visione diversa che passi attraverso la loro balneabilità, al fine di ottimizzare la fruizione turistica ma anche che comporti un uso delle acque a fini agricoli ed industriali maggiormente oculato. Nel 2029 scadranno le concessioni idroelettriche per la gestione dei laghi silani; perciò, sarebbe assolutamente opportuno lavorare sin da ora affinché la gestione passi in mano pubblica”.

Anche per il 2024, oltre alle analisi microbiologiche, sono state condotte analisi chimiche sui principali parametri utili a determinare i carichi di azoto e fosforo nelle acque lacustri compresi nel Parco nazionale della Sila. Nei cinque laghi silani, i valori riscontrati per le concentrazioni di azoto (totale e ammoniacale), nitrati, nitriti, COD, fosforo totale, cloruri e solfati risultano abbastanza bassi. Tuttavia, secondo Legambiente, è utile continuare a monitorarli, vista la natura agricola dell’area circostante.

In occasione della tappa in Calabria, Legambiente ha anche redatto uno speciale dossier di approfondimento sui laghi silani: un documento dettagliato con focus sulla storia e sulle caratteristiche degli ecosistemi lacustri della Sila, sulla depurazione nelle località turistiche del territorio e sui monitoraggi effettuati da Goletta dei Laghi negli ultimi cinque anni nei bacini lacustri silani che sono tutelati dal Parco nazionale della Sila e sono anche siti della rete europea Natura 2000,  e ha presentato dieci proposte per una loro adeguata valorizzazione e tutela. In particolare, occorre: 

  1. migliorare la conoscenza degli ecosistemi acquatici silani. Verificare l’impatto provocato delle attività antropiche, idroelettriche, agricole e zootecniche sulla biodiversità, attuare un sistema di monitoraggio della qualità delle acque ed eventualmente aggiornare i piani di gestione dei siti natura 2000);
  2. ridurre l’inquinamento dei laghi silani. Realizzare il depuratore e la rete fognaria di Trepidò sul Lago Ampollino, ridurre l’apporto degli inquinanti derivanti da agricoltura e zootecnia in tutti i comprensori lacustri;
  3. più tutela per la biodiversità degli ecosistemi acquatici silani. Frenare la perdita di biodiversità e contrastare il degrado degli ecosistemi, ripristinare gli habitat lacustri utilizzando soluzioni basate sulla natura;
  4. favorire attività NetZero. Certificare e migliorare la fruizione sostenibile e la qualità delle produzioni e promuovere attività a basse emissioni per ridurre gli impatti sugli ecosistemi lacustri; 
  5. frenare il consumo di suolo. Bloccare l’urbanizzazione e le opere pubbliche inutili, sanare le ferite del cemento illegale che interessa l’altopiano silano e in particolarmente l’area di Trepidò e il Lago Ampollino;
  6. garantire un maggiore controllo e vigilanza del territorio. Contrastare il bracconaggio e le attività illecite a danno degli ecosistemi naturali;
  7. promuovere un percorso per riconoscere la balneabilità del lago Arvo e Lago di Ariamacina. Per rafforzare l’offerta turistica e garantire un sistema di controllo delle acque lacustri da parte delle autorità sanitarie locali;
  8. maggiore trasparenza sull’utilizzo turistico e produttivo dei bacini lacustri. Rendere chiare le regole per ottenere le concessioni per le attività turistiche, verificare la compatibilità delle attività esistenti con il Parco nazionale e la rete Natura 2000, associare i comuni del bacino imbrifero montano per un maggiore coinvolgimento delle comunità locali nella gestione della risorsa idrica;
  9. valorizzare il turismo lacustre attivo e sostenibile. Creare le condizioni per il riconoscimento di Lorica e del Lago Arvo tra le mete turistiche lacustri segnalate dalla Guida Blu di Legambiente e Touring Club
  10. promuovere la partecipazione dei cittadini nelle scelte. Utilizzare strumenti di partecipazione come i contratti lago o di fiume per favorire l’informazione pubblica e la partecipazione dei cittadini nelle scelte.

“I laghi silani – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree protette di Legambiente e presidente del circolo Legambiente Sila – sono parte integrante del paesaggio tutelato attraverso il Parco nazionale e la rete natura 2000 ma deve crescere la conoscenza degli ecosistemi lacustri silani che, in una logica multifunzionale, devono essere gestiti e fruiti in chiave sostenibile e per favorire la transizione ecologica del territorio. Per questa ragione le nostre proposte vanno nella direzione di una maggiore conoscenza, gestione e valorizzazione delle risorse naturali presenti nel territorio che devono essere utilizzate in maniera consapevole e garantire benefici alle comunità locali e migliorare le condizioni dell’ambiente”.

Diversi gli appuntamenti organizzati nell’ambito della Goletta dei Laghi in Calabria nel mese di agosto. Il 13 è prevista un’escursione al Lago di Ariamacina, mentre martedì 20 agosto, alle ore 11:00, si terrà un’escursione guidata al Lago di Angitola, organizzata dai Circoli di Ricadi, Vibo Valentia e La Ginestra.

Il dettaglio delle analisi microbiologiche effettuato sulle acque dei laghi silani (Arvo, Cecita, Ampollino, Ariamacina, del Passante)

Il 18 luglio, i volontari di Legambiente hanno campionato i cinque laghi silani: Arvo, Cecita, Ampollino, Ariamacina e del Passante. Nel Lago Arvo, il campione è stato prelevato presso l’accesso principale Lungo Lago (lato Nord) Battello in località Lorica a San Giovanni in Fiore (CS), con risultati entro i limiti di legge, come nel 2023, mentre nel 2022 era stato fortemente inquinato. Nel Lago Cecita, il prelievo è avvenuto nell’area antistante il centro visite Cupone e l’area parcheggio a Spezzano della Sila (CS), confermando la conformità ai limiti di legge, come nei due anni precedenti. Per quanto riguarda il Lago Ampollino, il campione è stato raccolto presso l’accesso dalla SP 61 in località Trepidò a Cotronei (KR), con risultati entro i limiti di legge, in linea con i due anni passati. Nel Lago Ariamacina, il campionamento è stato effettuato sul lato nord, lungo la strada verso la diga, in contrada Casolesi a Casali del Manco (CS), con risultati che rientrano nei limiti, come lo scorso anno. Infine, nel Lago del Passante, il campione è stato prelevato sul lato ovest, in località Santa Caterina a Sorbo San Basile (CZ), con risultati anch’essi nei limiti di legge, in continuità con l’anno precedente.

Il dettaglio delle analisi microbiologiche effettuato sulle acque del Lago di Angitola (VV)

Il 5 agosto, i volontari e le volontarie di Legambiente hanno eseguito analisi microbiologiche sulle acque del Lago Angitola, nell’area vibonese. Sono stati prelevati due campioni: uno alla foce del fiume Angitola, a Monterosso Calabro, e l’altro nei pressi del centro visita del Parco naturale regionale delle Serre (Oasi WWF) a Maierato (VV). Il primo campione è risultato fortemente inquinato, con un peggioramento rispetto allo scorso anno, quando era già risultato inquinato. Il secondo campione, invece, è rientrato nei limiti di legge, come l’anno precedente.

Focus depurazione. Quest’anno ricorrono i 30 anni della Legge Galli che nel 1994 rivoluzionò l’organizzazione del servizio idrico integrato, prevendendo una gestione unitaria e integrata per l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua a usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue. È proprio quest’ultima la parte del ciclo su cui si concentrano le campagne di Goletta Verde e Goletta dei Laghi. La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese, con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue (91/271/CE). Secondo gli ultimi dati disponibili del MASE (dicembre 2023) in Calabria ci sono ancora 188 agglomerati in procedura di infrazione, secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea. Nel PNRR sono stati individuati interventi di ammodernamento delle reti fognarie italiane e di adeguamento dei sistemi di depurazione che andranno in parte a sanare queste non conformità, e in parte a costruire nuove infrastrutture, ove prima mancavano. Il decreto ministeriale del 9 agosto 2023 individua 176 progetti che riceveranno il finanziamento dei fondi stanziati. Per la regione Calabria, in particolare, sono 7 gli interventi ammessi a finanziamento, di cui solo uno andrà ad intervenire in situazioni sottoposte a infrazione comunitaria.

Il monitoraggio scientifico. I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

– INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml

– FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 1000 UFC/100ml e/o

Escherichia Coli >2000UFC/100ml

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

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