Le tecnologie “verdi” per la produzione elettrica e l’efficienza energetica possono consentire di evitare emissioni per 25 miliardi di tonnellate all’anno di gas serra entro il 2050, se si rispetta l’accordo di Parigi e si contiene l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi. A dirlo è il rapporto “Green Technology Choices” dell’International Resource Panel, un gruppo di esperti del Programma Onu per l’Ambiente (Unep).
Stando allo studio, presentato nel weekend al Forum Energia di Vienna, i vantaggi non si esauriscono nell’abbattimento dei gas serra. Le tecnologie utili a limitare il riscaldamento globale, si legge, potrebbero “risparmiarci” anche “17 miliardi di tonnellate di polveri sottili all’anno e di 3 miliardi di tonnellate di emissioni tossiche per l’uomo”.
Sempre stando agli esperti, le tecnologie a basso tenore di carbonio riducono la pressione sulla terra e sull’acqua. Entro la metà del secolo, infatti, si potrà evitare il consumo di 200 miliardi di metri cubici d’acqua e di 150mila chilometri quadrati di suolo. Potrebbe tuttavia aumentare, si evidenzia nel report, la pressione sulle risorse metalliche: le tecnologie energetiche a basso impatto richiederanno oltre 600 milioni di tonnellate di metalli per rispondere a necessità addizionali di infrastrutture e cablaggi.