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Scala Coeli, Legambiente Calabria risponde al sindaco Matalone:

Redazione

“Il sindaco Giovanni Matalone dovrebbe difendere il proprio territorio dalle discariche, così come hanno fatto i sindaci dei comuni limitrofi, anziché continuare a nascondere la testa sotto la sabbia”. Commenta così Legambiente Calabria le pretestuose ed anche goffe polemiche che il sindaco di Scala Coeli ha rivolto all’Associazione ed in particolare al circolo locale “Nicà”.

Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, Legambiente si è occupata della discarica prima ancora che nascesse il circolo locale, dunque risulta alquanto fuori luogo la polemica sul piano politico intentata dal sindaco nei confronti del Circolo. Nel suo lungo “sfogo”, il primo cittadino tenta di sviare la questione discarica, su cui Legambiente si sta battendo, con una presunta ingiustizia subita nella classifica dei Comuni Ricicloni, lo storico dossier che ogni anno Legambiente presenta nelle diverse regioni e che premia le comunità locali, amministratori e cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti. Si tratta di numeri e di dati che non vengono redatti dai circoli locali o dall’Associazione regionale, bensì dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. In particolare, i comuni citati dal sindaco, S. Demetrio Corone e Corigliano Calabro, sono stati premiati con una menzione speciale da parte dell’Azienda Eurosintex, in occasione dell’iniziativa del primo ecoforum regionale sull’economia circolare. “Non è necessario che il sindaco alimenti “telenovelas”, bisogna invece dare risposte ai bisogni del territorio senza distogliere l’attenzione da questioni che meritano determinazione e coraggio”.

L’Associazione del Cigno Verde non ha problemi di amnesia: viene da chiedersi però se a soffrirne sia proprio il sindaco, dimenticando che Legambiente lo scorso anno ha elogiato il Comune per gli importanti risultati raggiunti con la raccolta differenziata. Ciò non toglie però che Legambiente possa esprimersi su altre criticità per tentare di risolverle.

A “vestire” il comune “con abiti sporchi e logori” e a procurare “danni di immagine”, non è di certo Legambiente, ma forse chi tenta di difendere il proprio operato anziché il proprio territorio dai danni reali: quelli ambientali!

Legambiente Calabria invita il sindaco a non cadere in polemiche sterili strumentalizzando una giornata così solenne come quella che si celebrerà il prossimo 25 aprile al fine di chiudere con maggiore enfasi il suo discorso contro Legambiente. L’iniziativa organizzata dal circolo locale per una Calabria libera dalle lobbies delle discariche, ha un preciso significato, ma far finta di non coglierlo non “libererà” il primo cittadino dalle sue responsabilità.

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