Un programma di investimenti da 20 miliardi in 20 anni per oltre 2000 nuovi piccoli e medi invasi per “contenere l’acqua quando c’e’ e distribuirla ai diversi usi in caso di necessità, in particolare all’agricoltura e in caso di nubifragi per contenere alluvioni”. Un programma in cui sono già pronti per partire 218 progetti cantierabili, individuati e progettati dai Consorzi di bonifica in ciascuna regione, per un investimento totale di circa oltre 3 miliardi di euro. Sono i principali numeri e obiettivi della proposta per un Piano Nazionale Invasi per il recupero della risorsa idrica presentati da Anbi, Associazione nazionale consorzi gestione tutela territorio ed acque irrigue e da #italiasicura, Struttura di Missione di Palazzo Chigi che si occupa dello sviluppo delle infrastrutture idriche e dissesto idrogeologico, questa mattina a Roma nel corso di una conferenza stampa presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio.
“Dobbiamo mettere fine ad un paradosso tutto italiano, siamo ricchi di acqua ma non la conserviamo” afferma Erasmo D’Angelis, Capostruttura #italiasicura che poi spiega: “La siccità si combatte con infrastrutture adeguate in grado di conservare una parte dell’abbondanza di piogge che cadono sulla nostra penisola, 306 miliardi di metri cubi in media l’anno, il record europeo, di cui utilizziamo solo l’11% per i vari usi”. “Basta essere ricchi di acqua e poveri di infrastrutture per gestirla” prosegue D’Angelis che specifica: “E’ possibile pianificare a lungo termine questo colossale lavoro per 2.000 piccoli medi invasi che ridurranno le emergenze della siccità future. Nei prossimi giorni con i Consorzi di bonifica – continua – incontreremo le Regioni, i ministeri interessati e soprattutto quello dell’Economia per valutare l’accesso al prestito a lunga scadenza della Banca Europea degli Investimenti, che già si è detta disponibile”. “Il piano deve essere affidato al ministero dell’Agricoltura e utilizzando il comma 140 della legge di bilancio che prevede i fondi delle infrastrutture e’ possibile prelevare magari 150 milioni l’anno”. “Entro il 2018 cercheremo di strutturare i prestiti per il Piano”, conclude.
Francesco Vincenzi, presidente Anbi ribadisce che “come consorzi di bonifica siamo al fianco del Paese per vincere la sfida della prevenzione anche sulla risorsa idrica, la sussidiarietà dei consorzi – conclude – è l’elemento vincente per i nostri tecnici e i nostri operai per conoscere i territori e le loro criticità e quindi le risposte per assicurare sicurezza alimentare e ambientale”.