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SIN Crotone: un anno a Crotone tra la gente, i giovani e gli industriali

Redazione

Conoscevo la città di Crotone da ragazzo, perché trascorrevo qui un periodo delle mie vacanze
estive fino gli inizi anni ’70; già allora, tra un tuffo e le tante risate con gli amici della città, era
impossibile non notare la zona industriale, portatrice a quei tempi, di benessere sociale e
positività.
La successiva cronistoria dei disastri ambientali e le conseguenze dannose e pericolose per la
salute dei cittadini dovute alle nocive attività industriali metallurgiche e chimiche di Crotone,
sono oggi tristemente famose in tutto il paese: nessuno può permettersi di avere il coraggio di
dire di non sapere cosa sia accaduto e cosa accade a Crotone, facendo finta di non capire, sapere,
vedere e sentire.
Un dramma umano e ambientale di vastissime dimensioni, consistenza e ambiti territoriali.
Molte sono state le Commissioni Parlamentari di inchiesta e tante altre le puntuali inchieste
della magistratura che, a seguito di approfondite indagini di polizia giudiziaria ambientale e
mirate perizie tecnico giudiziarie, eseguite da consulenti tecnici d’ufficio di indubbia
professionalità, hanno fatto emergere danni e responsabilità soggettive e oggettive, per i
danni causati all’ambiente e alla salute pubblica dei lavoratori delle ex Fabbriche (c.d. dei
Veleni) e dei loro familiari. Le politiche di sicurezza sociale, le azioni di bonifica ambientale e
sanitaria, purtroppo, nel tempo, non sono state tutte attuate e alcune, si sono rivelate a
posteriori, poco idonee e incomplete.
Il caso ha voluto, dopo un lungo arco temporale di oltre 45 anni, il mio ritorno in Calabria, per
volontà del Presidente della Regione On. Roberto Occhiuto, prima come Commissario
Straordinario dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria,
(ARPACAL) e poi, su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale Commissario
Straordinario di Governo con i precisi compiti di “coordinare, accelerare e promuovere”, la
realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito
contaminato di interesse nazionale (SIN) di Crotone – Cassano e Cerchiara di Calabria.

Sono passati dodici mesi, un anno della mia vita in cui mi considero come ancora in missione
(una delle più difficili professionalmente in termini di impegno psicofisico) tra la meravigliosa
Gente di Calabria, insieme ad intraprendenti e capaci industriali, imprenditori coraggiosi e cari
cittadini di Crotone.
In questo anno, come ricordavo, ho potuto ritrovare in città, quella umanità solidale e
accogliente; voglio sottolineare ad esempio, la reale disponibilità e attenzione avuta nei
confronti della Struttura Commissariale, dal Presidente della Provincia di Crotone, il Dott.
Sergio Ferrari che, insieme al vice Presidente Dott. Fabio Manica, ai dirigenti e ai funzionari,
mi hanno consentito di allocare all’interno dell’immobile sede della Provincia il mio ufficio
operativo.
Purtroppo, questa umanità genuina, si scontra e si combina con un velato pessimismo, alla
voglia di scappare via, di trovare altrove quel futuro che si pensa di non poter trovare in
Calabria e a Crotone; ne ho avuto conferma alcuni giorni addietro quando sono stato invitato
all’Istituto d’Istruzione Superiore “Ciliberto-Lucifero” di Crotone, diretto dal Dirigente
scolastico Dott. Girolamo Arcuri, per la presentazione di una opera letteraria collettiva, dal
titolo emblematico e molto significativo, “CROTONE UN SITO DI (DIS)INTERESSE
NAZIONALE”, una reale esperienza partecipata di scrittura collettiva.
Ascoltando i giovani studenti intervenuti nel dibattito, sono rimasto colpito dal loro orgoglio
di essere Crotonesi, dal loro intenso impegno scolastico e politico ma ho potuto toccare con
mano la loro disillusione, la loro sicurezza nel non intravedere a breve termine, un futuro ricco
di speranza per la loro città e la quasi totale certezza di dover andare via dal loro luogo del
cuore, per poter vivere una vita felice.
Nel testo del libro emerge in modo netto, preciso e chiaro, uno spaccato della realtà umana,
sociale e ambientale di Crotone, il cui territorio, è stato individuato e dichiarato per legge, Sito
contaminato di Interesse Nazionale dal 2001; si afferma che fino ad oggi, Crotone, è stata
privata dalla necessaria attenzione istituzionale, (un inaccettabile dis-interesse nazionale)
riguardante un contesto territoriale e ambientale considerato senza futuro, proprio dalla
forza migliore della società civile, le nuove generazioni.

Prima della cerimonia, in cui era presente il Sindaco, Ing. Vincenzo Voce, uno degli eccellenti
autori del libro e testimonianza diretta dei fatti crotonesi e di quella voglia di cambiamento, mi
sono intrattenuto a dialogare con i genitori e gli amici, dei compianti, Dodò Gabriele, Arturo
Caputo e Gianluca Canonico, tre giovanissime vittime innocenti della criminalità organizzata,
che non avevano e non potevano aver fatto del male ad alcuno.
Questi pensieri del tutto comprensibili, si scontrano con il mio innato ottimismo; non mi trovo
d’accordo con coloro che non credono che la città di Crotone, nel prossimo futuro, sarà
migliore, più giusta e produttiva di benessere collettivo in tutti i sensi.
Il passato, quello più triste e inquinante per il territorio, è un giorno che non torna e non dovrà più
ritornare.
Il presente e futuro della comunità che fu di Pitagora, sarà in un prossimo breve futuro
sicuramente più denso di opportunità di lavoro qualificato, specializzato appagante
generalizzato e ben retribuito.
La realtà economica, la logistica intermodale sostenibile, portuale, aeroportuale, ferroviaria,
registra molte crescenti presenze operative nell’area industriale ed imprenditoriale,
registrando, se pur con le molte difficoltà e criticità ambientali, redditi d’impresa e bilanci in
attivo.
Il previsto e decretato completamento degli interventi di bonifica e riparazione del danno
ambientale, deve riaccendere la speranza!
A tal proposito voglio ribadire, in questo anniversario, che non mi considerino di parte i
cittadini, le istituzioni e le altre componenti del tessuto imprenditoriale e sociale crotonese;
non lo sono affatto e non è mio intendimento esserlo in futuro, sono e rimarrò per sempre, dalla
parte della legge, a difesa e protezione dei cittadini e città di Crotone.
Per far chiarezza del mio pensiero costruttivo di cui sono fermamente convinto posso
affermare, che Eni Rewind S.p.A., nel corso di questo anno coincidente con la mia presenza a
Crotone, ha manifestato molta fattiva, leale e concreta cooperazione a favore del
completamento delle opere già iniziate e che, per vari motivi, non sono ancora stati completati.

Leggendo con attenzione la mole imponente di documentazione, posso affermare che le
risultanze investigative, presenti in atti di inchiesta e indagini dell’Autorità Giudiziaria, hanno
escluso sino ad oggi la responsabilità penale personale storica del danno da parte del
Management di Eni Rewind S.p.A. ed Edison S.p.A.
Allo stato degli accertamenti e delle perizie eseguite su delega dell’Autorità Giudiziaria
competente, le aree SIN non sono risultate inquinate e contaminate da parte di Eni Rewind
S.p.A. né da Edison S.p.A., perché subentrati nella proprietà in tempi in cui le fabbriche e la loro
attività produttive erano già state già fermate e gli impianti dismessi definitivamente.
I cittadini di Crotone, hanno diritto di conoscere la verità derivante dagli atti ed essere
informati compiutamente e correttamente senza forzature psicologiche o ideologiche di alcun
genere.
Per maggiore e completa chiarezza espositiva della realtà giudiziaria, la sentenza emessa dal
Tribunale Civile di Milano e datata 2012, ha ritenuto responsabile in diritto e perciò
condannato, quale proprietaria delle aree risultate contaminate, la Società Eni Syndial S.p.A.,
obbligandola al risarcimento monetario, calcolato per equivalente e rapportato al danno
ambientale, ai sensi e per gli effetti dell’art. 18, della legge n.349 datata 8 luglio 1986, istitutiva
del Ministero dell’Ambiente e alle norme sul danno ambientale.
Occorre credere alla buona volontà della vera politica del bene comune, il governo e il parlamento
hanno già deciso di aiutare e sostenere la crescita di Crotone, della Calabria.
I chiari, decretati intenti delle politiche nazionali e attività ambientali che si andranno ad
attuare, nel corso dei pianificati e approvati progetti ed interventi di bonifica e riparazione del
danno ambientale, saranno tutti finalizzati a rigenerare e rilanciare la vita economica e sociale
della bella e antica Città della Magna Grecia e di tutta la Provincia di Crotone.
Questo crescente impegno a favore di Crotone e dei Crotonesi, consentirà ai giovani di essere
più consapevoli e ottimisti; si stanno creando le giuste e tanto attese condizioni complessive
per poter fare libera impresa sul territorio.
Questo mio pensiero, è già stato esposto durante la mia audizione in IV Commissione
Ambiente del Consiglio Regionale della Calabria; anche in quella occasione, non c’è stato un

solo Consigliere Regionale appartenente ad ogni ideologia partitica e politica, che abbia
manifestato contrarietà rispetto le attività della Struttura Commissariale; li ringrazio per la
loro continua presenza, vicinanza, attenzione e sensibilità verso la necessaria e urgente
attività di bonifica ambientale delle aree inquinate e contaminate di Crotone e Provincia.
Già in quella occasione, ed ancor di più oggi, è convinzione dello scrivente, che sia necessario
progettare ed istituire, per ogni SIN regionale, un impianto di conferimento e trattamento, a
gestione pubblica e con eventuale partecipazione nella fase realizzativa di capitali privati,
esclusivamente dedicata ai rifiuti delle tipologie prodotte e presenti all’interno dei Siti contaminati
di Interesse Nazionale.
Ai cari industriali, imprenditori e agli operatori economici presenti e operanti sul territorio
provinciale di Crotone e a quelli che decideranno di insediarsi nelle aree ZES e industriali di
Crotone e Provincia, lancio un invito: siate più fiduciosi di questa nuova Calabria che vuole
crescere, sempre di più e in meglio, giorno dopo giorno. Questa parte sana, migliore e
produttiva che già si afferma con forza in tutti i più importanti eventi nazionali ed incontri
internazionali.
Il deciso concreto riposizionamento strategico della Calabria in tutti i mercati e settori della
New Economy, in quegli ambiti produttivi e settori dei servizi di altissima specializzazione e
qualità, saranno i modelli ideali per poter investire in sicurezza il capitale di rischio nei processi
di riorganizzazione industriale e imprenditoriale, nelle attività industriali e d’impresa, che
devono essere oggi, sostenibili sia economicamente che dal punto di vista ambientale.
La tutela, la rigenerazione urbanistica, la valorizzazione e la protezione dell’Ambiente, della
Salute e del diritto al lavoro, saranno la vera forza economica trainante e fondante di questa
rivoluzione economica della terra di Calabria.

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