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Strada Macrocioli, prima neve e soliti disagi: signore bloccato due ora nella neve in attesa dei soccorsi

Redazione

Nelle ultime ore la neve, seppur attesa e gradita, ha portato però non pochi disagi ai paesi di montagna e alle aree interne, che sono stati messi a dura prova dalle prime moderate nevicate, evidenziando una problematica che sembra ripetersi ogni anno: la scarsa manutenzione delle strade. Prendiamo il caso della Strada Macrocioli di Longobucco, la cosidetta “strada di nessuno”.

Sono bastati pochi centimetri di neve per bloccare la viabilità e per far emergere i soliti problemi che durano da 30 anni. La situazione è diventata insostenibile per molti residenti e lavoratori, costretti a fare i conti con una viabilità precaria e con disagi che rischiano di compromettere la loro sicurezza e la quotidianità.

Un episodio emblematico riguarda un signore, che recandosi a lavoro, è rimasto bloccato nella neve per ben due ore nell’attesa dei soccorsi. Questo evento non è isolato: molti abitanti  vivono un incubo durante le tempeste di neve, costretti a rimanere intrappolati o a percorrere strade pericolose per raggiungere i propri posti di lavoro. a causa di una strada non mantenuta e, incredibilmente, priva di un chiaro responsabile. 

Sì perchè è proprio questo il paradosso: la tratta che da Longobucco arriva al Lago Cecita, non è gestita da nessun Ente, risulta non percorribile ma in realtà è aperta.

Quindi capita che imboccando la strada a 800 metri il tempo è clemente, ma arrivati a 1300 metri s.l.m, ci si ritrova bloccati in una tempesta di neve, senza che nessun mezzo, comunale, provinciale o statale sia intervenuto anticipatamente per liberare il passaggio.
L’alternativa è la strada Monte Altare, aperta dopo l’alluvione di Maggio 2023, poche settimane fa. Ma pur essendo gestita da Anas, in quanto a manutenzione lascia comunque a desiderare.

Allora la domanda sorge spontanea, se nessuno si prende responsabilità perchè la Strada Macrocioli resta  aperta al traffico?

Le istituzioni , purtroppo, sembrano aver abbassato la guardia. In una zona dove le condizioni meteorologiche possono cambiare rapidamente, è fondamentale che venga mantenuta alta la soglia di attenzione. Le allerte meteo, (come quella arancione di ieri 8 Dicembre) dovrebbero tradursi in azioni concrete e tempestive, come la pulizia delle strade e la messa in sicurezza dei percorsi più critici.

La questione a questo punto sembra essere non solo una mera problematica di disagio, ma una vera e propria questione di sicurezza. Le strade non mantenute, specialmente in situazioni di emergenza, possono trasformarsi in trappole mortali. È inaccettabile che i residenti di queste zone debbano affrontare simili difficoltà, mentre le istituzioni sembrano inerti di fronte a una problematica che non è nuova, ma che continua a ripetersi.

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