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Abbiamo appreso in queste ultime ore la notizia della vile minaccia nei confronti del Sindaco di Verzino, Pino Cozza, e di altre due persone una delle quali è componente della Giunta Comunale dello stesso.
Invero, in Calabria e sul nostro territorio, sono sempre più frequenti gli episodi di minacce, aggressioni sia verbali che fisiche, che coinvolgono soggetti che hanno ruoli istituzionali e che svolgono il loro lavoro al servizio della comunità, e per erogare, nell’espletamento dei propri doveri, servizi ai cittadini.
In un paesino come Verzino, però, che è anche il mio paese natio dove ho vissuto sino ad alcuni anni fa, a mente non ricordo che siano mai accaduti episodi di cotale gravità e non sono stati mai fatti recapitare buste contenenti proiettili. Altra cosa è la dialettica, sia essa pur vivace, che ha sempre contraddistinto l’attività politica in un piccolo paese vivo e dinamico, intelligente ed operoso, pur sempre nei limiti della civile convivenza.
Come organizzazione sindacale, nonché come dirigente della scrivente, in virtù del grande valore e rispetto che da sempre attribuiamo all’essere umano, rimaniamo sconcertati quando veniamo a conoscenza che qualcuno “attenta” la persona o ciò che gli appartiene.
Non fa differenza, infatti, sul piano squisitamente intimo, ciò che viene intaccato, appunto perché l’essere umano, e tutto ciò che gli appartiene sono, a nostro avviso, intimamente inscindibili.
L’attentato al sindaco di Verzino, e agli altri due destinatari, ci sembra che, al di là del danno soprattutto morale provocato agli stessi, unitamente allo sconforto che ha gettato sulle rispettive famiglie, sia la lapalissiana dimostrazione che il livello di sottocultura, che imperversa soprattutto nei nostri territori, vorrebbe prevaricare l’opera quotidiana di quanti, come il sindaco Cozza, cercano di portare avanti progetti di risanamento e di sviluppo in un settore difficile, complesso e delicato come quello degli enti locali, soggetti da anni ad una serie di ristrettezze economiche che complicano oltremisura il compito degli amministratori.
Nella nostra Regione, purtroppo, accanto ai tanti valori positivi, che tutti conosciamo, e che non sto qui a ripetere, proprio per evitare di apparire tautologico, è mancata la giusta crescita culturale che consentisse di superare alcuni atavici malcostumi comportamentali i quali, accanto alla mancanza o carenza delle indispensabili garanzie di legalità, elementi basilari per qualsiasi forma di sviluppo, sono alla base del mancato decollo di qualunque attività economica, sociale, amministrativa ed istituzionale.
Questi episodi, pertanto, ancorché estremamente spiacevoli dovrebbero, almeno, suscitare momenti di sincera ed indispensabile autocritica, soprattutto in questa fase storica in cui, accanto ai problemi di sempre si è aggiunta un’emergenza, ed una lotta per la sopravvivenza, legata al Covid-19 che dovrebbe, piuttosto, farci orientare, tutti, verso i veri valori della vita, e riscoprire un nuovo umanesimo avendo come direttrice una stella polare che ci guidi esclusivamente per l’unica via maestra che è quella della solidarietà e del bene comune. Se così non sarà continueremo a assistere, quotidianamente, alla crescita di un numero sempre più impressionante di giovani e meno giovani, uomini e donne con livelli di demotivazione che hanno come effetto, ancor più
preoccupante, quello di creare sfiducia verso tutti coloro che hanno potere di rappresentanza.
Siamo convinti, comunque, che l’intento criminale compiuto non impedirà al sindaco Cozza di proseguire nella sua opera amministrativa diretta ad assicurare il bene ed il progresso della sua comunità, così come siamo altrettanto fiduciosi che l’opera incessante, qualificata e determinata delle forze dell’ordine riuscirà a far luce, dargli un viso ed assicurare alla giustizia i responsabili di questo grave e vile attentato.