Inflitti un anno e 4 mesi, processo per affidamento hotel
Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, è stato condannato per abuso d’ufficio ad un anno e 4 mesi di reclusione, con pena sospesa, nel processo “Miramare” nato da un’inchiesta sulle irregolarità nelle procedure di affidamento ad un’associazione, che sarebbero avvenute senza bando, del Grand Hotel Miramare.
La pubblica accusa, rappresentata dai sostituti procuratori Walter Ignazitto e Nicola De Caria, aveva chiesto la condanna di Falcomatà ad un anno e 10 mesi.
Falcomatà è stato assolto dal Tribunale di Reggio Calabria, davanti al quale si è svolto il processo, dall’accusa di falso. Il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Fabio Lauria, ha anche emesso sentenza di condanna ad un anno di reclusione, sempre per abuso d’ufficio, anche per sette assessori che facevano parte della Giunta presieduta dallo stesso Falcomatà all’epoca dei fatti, risalenti al 2015. Si tratta di Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Muraca è ancora assessore comunale nella Giunta presieduta da Falcomatà, rieletto sindaco nelle amministrative svoltesi nel 2020.
Falcomatà é anche sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria e della sua Giunta fanno parte Neri, che riveste la carica di vicesindaco, Zimbalatti e Marino. Condannati anche, sempre ad un anno di reclusione e sempre per abuso d’ufficio, il segretario comunale in carica all’epoca, Giovanna Antonia Acquaviva; l’ex dirigente del settore “Servizi alle imprese e sviluppo economico” del Comune, Maria Luisa Spanò, e l’imprenditore Paolo Zagarella, titolare della concessione rilasciata dal Comune per l’ex Hotel Miramare. (ANSA).