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Arrestati dalla Polizia di Stato 3 giovani, all’epoca dei fatti minorenni, responsabili di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di una minore

Redazione
Alle prime luci dell’alba odierna, in un comune pre-aspromontano della Città Metropolitana di
Reggio Calabria, gli Agenti della Polizia di Stato del Commissariato Distaccato di Pubblica
Sicurezza di Palmi (RC), col supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Calabria
Sud-Orientale di Siderno (RC), hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione di misura
cautelare personale, emessa lo scorso 17 dicembre 2024 dall’Ufficio del Giudice per le Indagini
Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della
Repubblica presso il medesimo Tribunale, diretta dal Procuratore Dott. Roberto Placido DI
PALMA, con cui è stata disposta la misura cautelare della Custodia in Istituto Penale per i
Minorenni (I.P.M.) per 3 giovani, all’epoca dei fatti tutti minorenni, indiziati, allo stato del
procedimento in fase di Indagini Preliminari e fatte salve diverse valutazioni nelle fasi successive,
del reato di violenza sessuale di gruppo aggravata perché commessa in pregiudizio di una ragazza,
anche lei, all’epoca dei fatti, minorenne. L’attività info-investigativa, condotta anche col supporto
delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha portato a ritenere la sussistenza di gravi indizi di
colpevolezza a carico dei 3 indagati che, sia pur giovanissimi, avrebbero compiuto reiterate
violenze sessuali di gruppo in pregiudizio di una minorenne, consumate nell’arco temporale che va
da gennaio 2022 sino agli inizi di novembre 2023, palesando una personalità del tutto sganciata
dalle regole del vivere civile e totalmente orientata verso il soddisfacimento dei più biechi istinti
sessuali, evincibili talora anche dal ricorso al metodo del reclutamento dei compartecipi al gruppo
per i turpi scopi, senza il consenso della giovane vittima o nonostante la stessa manifestasse il
proprio dissenso, ed in spregio della sua figura femminile, talora costretta ad accettare la ripresa dei
momenti del rapporto sessuale o derisa con epiteti dispregiativi. Nel rispetto del principio di
presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, sono fatte salve diverse nuove
risultanze nel corso delle fasi successive del procedimento a carico dei 3 giovani.



 


   

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