Gli inquirenti indagano su un imam radicale di Ripoll, la cittadina dei Pirenei da cui provenivano quasi tutti i terroristi della cellula che ha colpito a Barcellona e Cambrils. La casa dell’imam è stata perquisita. Una ipotesi secondo El Pais è che sia uno dei due morti nell’esplosione mercoledi notte del covo della cellula a Alcanar.
La polizia spagnola sta effettuando dei test del Dna per verificare se il secondo cadavere nel covo di Alcanar sia quello dell’imam di Ripoll che si sospetta abbia radicalizzato e guidato i giovani della cellula terroristica che ha colpito la Spagna. La polizia ha effettuato una perquisizione a casa dell’uomo, che ha officiato la preghiera nella moschea della città per oltre due anni, fino a due mesi fa. L’imam, di circa 40 anni, è scomparso: secondo alcune fonti avrebbe detto ai conoscenti che si apprestava a recarsi in Marocco, dove ha moglie e figli.
Terroristi nel covo di Alcanar sin da giugno – Sarebbero arrivati a giugno scorso nel covo di Alcanar, a sud di Barcellona, i terroristi della cellula che ha colpito la Spagna. Lo scrivono i media spagnoli citando i vicini della villa occupata dal gruppo. L’edificio, di proprietà di una banca, sorge in un piccolo centro abitato con una ventina di case, perlopiù occupate da turisti francesi. Nelle ultime settimane è stato notato “un via vai di persone” nella villa. I terroristi presenti mercoledì, quando è avvenuta l’esplosione, erano almeno tre: due sono rimasti uccisi, un terzo è gravemente ferito. Altre sette persone, tra i residenti, sono rimaste ferite. Alcuni vicini affermano di non aver protestato per l’occupazione della villa, perché “di proprietà di una banca ed era vuota da tempo”.