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BARI:  prosegue l’incisiva azione repressiva antimafia nel Distretto di Bari.

Redazione

A seguito della irrevocabilità della sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Bari nel maxi-processo “Pandora”, i Carabinieri del R.O.S. stanno eseguendo 34 ordini di carcerazione (per altri 43 condannati la pena è stata già espiata o è in atto) emessi dalla Procura Generale di Bari, guidata dalla dott.ssa Angela Tomasicchio.

Irrogati 222 anni di reclusione a carico dei condannati legati ai clan “Mercante-Diomede” e “Capriati”.

Contestualmente l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale di Bari ha chiesto per 26 condannati la revoca dei benefici (liberazione anticipata, indulto, sospensioni condizionali) che erano stati concessi nell’arco temporale di permanenza del vincolo associativo.    

La Corte di Cassazione il 10 ottobre 2023 ha riconosciuto la complessiva correttezza delle decisioni dei giudici di primo e secondo grado con le sentenze del Tribunale di Bari e della Corte di Appello di Bari del 17.06.2022 (Abbrescia+95). 

In particolare, sono state respinti i motivi di ricorso sulla stessa esistenza del delitto di direzione e partecipazione alle due associazioni mafiose, operanti in Bari e provincia e nella BAT. Coerentemente, sono stati respinti quelli relativi al collegamento fra i sodalizi e una serie di reati funzionali alla vita associativa, in particolare reati in tema di armi e di fatti di sangue commessi da esponenti del clan Capriati in danno di esponenti del clan Strisciuglio di Bari

La sentenza ha confermato le decisioni di merito anche nella parte in cui esse avevano ritenuto che l’associazione mafiosa “clan Capriati”, nell’arco ultradecennale di attività, si è caratterizzata da un articolato programma criminoso, sviluppando la selezione e reclutamento in ambiente carcerario e proiettandosi verso nuovi territori della BAT, infatti 7 degli odierni condannati per mafia operavano in detta area (Trani, Corato, Terlizzi).

L’operazione odierna testimonia la costante attenzione dell’Autorità Giudiziaria e dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto ai sodalizi mafiosi radicati nel territorio. 

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