All’alba di stamani nel milanese un blitz contro la ‘Ndrangheta calabrese e Cosa Nostra siciliana all’ombra della madonnina che avrebbe fatto luce, sulle dinamiche della cosiddetta Locale di Pioltello, popoloso centro della città metropolitana di Milano, ritenuto dagli inquirenti come il feudo indiscusso delle famiglie Maiolo/Manno; e sulle attività criminali di un altro soggetto considerato “riferibile” invece al clan della mafia sicula dei Pietraperzia (in provincia di Enna) collegata ai Rinzivillo.
Le indagini, piuttosto complesse, sono state svolte dalla Squadra Mobile del capoluogo sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura locale.
I poliziotti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diverse persone, almeno una decina, a cui contesta a vario titolo i reati associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, tentato omicidio, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura: tutti aggravati dalla mafiosità.
Tra gli arrestati di oggi figura anche il presunto boss della locale di Pioltello, Cosimo Maiolo. Secondo gli inquirenti avrebbe fatto campagna elettorale, nel 2021, per il candidato a sindaco del centrodestra Claudio Fina, poi non eletto, organizzando un banchetto – nella pescheria gestita dal figlio, Omar Maiolo – anche per l’aspirante assessore all’urbanistica Marcello Menni (tutti e due accusati in concorso di coercizione elettorale con aggravante mafiosa) e invitando le comunità di albanesi e pakistani a votare per entrambi.