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Carceri, CO.S.P.: scandalo commissione disciplina Catanzaro

Redazione

La delegazione del Coordinamento sindacale penitenziario guidata dal segretario generale nazionale Domenico Mastrulli, proseguendo gli appuntamenti in Calabria, si è recata in visita nelle carceri di Arghillà e San Pietro Panzera, in provincia di Reggio Calabria. Si confermano le gravi criticità esistenti negli istituti di pena calabresi.

“Più nel dettaglio – come ha sottolineato il leader del sindacato autonomo Mastrulli – ad Arghillà mancano 24 ispettori, 20 sovrintendenti e 100 agenti mentre contestualmente aumenta il numero di detenuti che sfiora le 350 unità. Non è possibile tacere su situazioni di enorme difficoltà nella gestione dei reparti detentivi. Nell’istituto di pena manca tutto, carenti le attività socio-culturali rivolte al personale dipendente, nell’istituto non c’è neanche uno spaccio.

In compenso – sottolinea Mastrulli – ad Arghillà sarebbe stata acquistato un trenino a spese dell’amministrazione, e dunque con i soldi dei contribuenti, per il trasporto dei familiari dei reclusi dalla block-house ai reparti interni del carcere riservati ai colloqui”.

Per il sindacato autonomo tutto questo rappresenta un vero e proprio scandalo, così come uno scandalo sono i 37 euro netti mensili di aumento previsti per i poliziotti penitenziari nell’ultimo contratto di lavoro. È vergognoso se si pensa che i detenuti utilizzati in attività lavorative hanno ricevuto aumenti che superano l’80 per cento.

In Calabria intanto prosegue la battaglia sindacale del Co.s.p. in relazione alla Commissione regionale di disciplina di Catanzaro e agli illegittimi provvedimenti su presunte violazioni al regolamento di servizio da parte di alcuni poliziotti. Il Coordinamento sindacale penitenziario ha preannunciato la richiesta di apertura di una indagine interna da parte del Ministero della Giustizia volta ad accertare responsabilità dirigenziali all’interno della Commissione con conseguente richiesta di annullamento di tutti i procedimenti disciplinari discussi da una Commissione viziata nella sua composizione.

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