Iniziativa promossa da Sappe, Sinappe, Uilpa e Fns-Cisl
I sindacati Sappe, Sinappe, Uilpa e Fns-Cisl hanno promosso un sit-in nello spazio antistante il carcere di Paola per protestare contro il “sottodimensionamento cronico” del personale di polizia penitenziaria in servizio nella struttura.
“Negli ultimi 5 anni – affermano le organizzazioni sindacali in una nota – 27 unità sono andate in pensione senza essere sostituite.
È per questo che la nostra rivendicazione principale è l’incremento immediato del personale in servizio di almeno 6 unità, in attesa che si provveda a ricostruire la pianta organica depauperata dalle quiescenze. Il problema della carenza di personale è acuito da circostanze specifiche dettate dal periodo: Di recente, proprio nel carcere di Paola è stata riaperta la prima sezione per ospitare detenuti provenienti da altri istituti. La scelta, adottata a ridosso della stagione estiva, ha determinato uno squilibrio del piano ferie già pianificato e concordato tra l’Amministrazione penitenziaria ed organizzazioni sindacali.”.
“L’Amministrazione – è detto ancora nel documento – avrebbe cercato di sopperire alla carenza di lavoratori con la tecnologia, installando cancelli automatici e impianti di videosorveglianza. Ma anche in presenza di questi accorgimenti, la risorsa umana rimane indispensabile. Anzi, questi accorgimenti tecnici hanno aggravato il lavoro delle guardie anziché essere per loro di ausilio. In alcune circostanze, con la scusa delle tecnologie, ci si trova a svolgere da soli il lavoro di tre unità. A causa di questa situazione, sono aumentati gli eventi critici, a causa specialmente della presenza di detenuti psichiatrici”.
“Il personale – sostengono ancora i sindacati – ha bisogno che l’Amministrazione penitenziaria sia presente. Dobbiamo andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o aggrediti da una parte di popolazione detenuta che mette a repentaglio la sicurezza e l’ordine interno”.
Ai manifestanti ha portato il suo saluto il sindaco di Paola, Giovanni Politano (ANSA).