Caulonia -Difficile quantificare i danni del vasto incendio che sino a ieri ha distrutto centinaia di ettari di vegetazione (macchia mediterranea, uliveti, querceti, castagneti, vigneti).
Dalle falde della rocca su cui insistono i ruderi del castello medievale sino all’alta collina restano i segni della devastazione che offrono uno spettacolo spettrale. Un incendio di vastissime proporzioni tra la sponda destra della fiumara Allaro e quella sinistra dell’Amusa che ha mandato distrutta la vegetazione delle località Limbia, Menzia, Cerpavolo, Schiavello, Scrongi, Tredonne, Mezzomulino, Paradiso, Spilinga, Rose, Cenicò, Gullè, Quartato, Castagnare, Sorgente, tanto per nominare le località più note.
Salve le civili abitazioni sparse sul territorio, grazie alle opere di salvataggio dei proprietari sostenuti dalle squadre di pompieri, volontari, operatori di Calabria Verde. Da esaltare l’opera del canadair che per due giorni consecutivi ha combattuto il propagarsi del fuoco che presentava un ventaglio di qualche chilometro ma che il pilota dal cielo e gli addetti da terra sono riusciti a domare un incendio che se non fermato si sarebbe propagato verso le montagne.
Particolare merito va attribuito al gruppo giovani cauloniesi che la notte di domenica hanno fronteggiato il fuoco che minacciava l’ultra centenario cimitero comunale, in quello che fu il convento dei domenicani fino all’eversione francese. Una battaglia impari ma che ha visto prevalere il coraggio e l’imperizia dei giovani che con semplici mezzi di fortuna si sono opposti all’incedere del fuoco.