SINDACO FACCIA SCERIFFO NELL’ENTE NON CON NOI
Oggi ci considera ed etichetta come abusivi; eppure ieri, nonostante le diffide, ci corteggiava ed inseguiva insistentemente tanto da recarsi personalmente nel famigerato capannone occupato (allegata foto 2020), affinché organizzassimo, insieme alla Pro Loco ed al Comitato Michelangelo una nuova edizione del Carnevale. L’impressione che abbiamo è che il Primo Cittadino sia o voglia fare lo smemorato o semplicemente tenti di arrampicarsi sugli specchi. Perché se Stasi invece ricorda benissimo quanto accaduto, non dovrebbe avere difficoltà ad ammettere che a questo punto anche il Sindaco sta dalla parte di quelli che oggi considera abusivi!
A ribadirlo senza ironia sono i membri del Comitato Frasso Amarelli interpretando come scortese ed inadeguata la non-risposta del Primo Cittadino rispetto a quella che era e resta una denuncia di furti di materiale vario, avvenuti in locali accessibili solo a dipendenti comunali e tra l’altro videosorvegliati; denuncia che avremmo voluto sortisse l’effetto di indurre ad avviare e formalizzare indagini interne all’ente, finalizzate – scandiscono – ad individuare i dipendenti disonesti, senza fomentare inutili polemiche politiche che non ci appartengono.
A chi ed a che serve esagerare? Non certo a chi, se fosse vera l’accusa di occupazione abusiva, non potrebbe che risultarne quindi corresponsabile. Eravamo stati autorizzati, infatti, all’utilizzo di quegli spazi dall’allora amministrazione comunale Mascaro che materialmente ci consegnava le chiavi del sito; successivamente abbiamo interloquito e collaborato prima con l’organo commissariale guidato dal Prefetto Bagnato e poi direttamente con la subentrante amministrazione comunale Stasi nella persona dello stesso Sindaco e dell’allora assessore al turismo. Entrambi ci incaricarono e finanziarono per la costruzione dei carri che hanno permesso, come è noto, lo svolgimento delle ultime due edizioni degne di nota del Carnevale di Corigliano-Rossano (2019 e 2020), utilizzando allo scopo proprio i locali dell’autoparco.
È vero – continua il Comitato – che dal 2019 siamo stati invitati a spostare i materiali in altri siti, ma il Sindaco sa bene che non ci sono state presentate delle alternative che avessero caratteristiche idonee o che quantomeno fossero agibili; ragion per cui, di comune accordo sempre con l’Amministrazione Comunale Stasi, abbiamo mantenuto il possesso delle chiavi fin quando ci è stato consentito dagli uffici competenti. Nel momento in cui i responsabili comunali ci hanno riferito che non si poteva attendere oltre e verificato che non c’era volontà da parte del nuovo assessore di avvalersi del contributo delle nostre associazioni, ci siamo attivati, esattamente da febbraio di quest’anno, con operazioni di smantellamento e di pulizia, per arrivare nei primi giorni di giugno scorso, alla riconsegna delle chiavi nelle mani dell’attuale Amministrazione Comunale. Questi i fatti non smentibili. – Nel frattempo, dal capannone hanno iniziato a sparire materiali elettrici, strumenti, attrezzi ed anche parti in ferro selezionate per essere smaltite. A nulla sono valse le nostre segnalazioni dei continui ammanchi e le nostre richieste di poter visionare le registrazioni delle videocamere di sorveglianza che sono presenti nel sito. Chi è stato l’autore dei furti? Possiamo saperlo? Sono state avviate – chiede pubblicamente il Comitato – indagini o verifiche quantomeno interne all’ente? Ecco, ci permettiamo solo di consigliare al Sindaco due cose: di indossare sì la stella da sceriffo, non con noi, ma con questi (pochi per fortuna) che con il loro comportamento infangano ed ostacolano il lavoro di tanti altri onesti e solerti dipendenti comunali; e di non continuare a polemizzare con chi ha sempre cercato di offrire un contributo fattivo e costruttivo alla Città.