Home » CORIGLIANO C.: Lesioni aggravate e resistenza ai carabinieri In sei assolti perché il fatto non sussiste

CORIGLIANO C.: Lesioni aggravate e resistenza ai carabinieri In sei assolti perché il fatto non sussiste

Redazione

Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste degli avvocati Francesco Nicoletti, Giusy Acri e Giovanni Bruno ha assolto, con la formula “perché il fatto non sussiste” sei soggetti accusati di lesioni aggravate e resistenza aggravata a Pubblico Ufficiale per un episodio verificatosi al termine di un inseguimento da parte dei carabinieri lungo la strada statale 106 jonica.

LE ACCUSE Agli imputati si contestava l’ipotesi di lesioni aggravate ai danni di un Appuntato dei Carabinieri, per avergli causato un trauma contusivo della caviglia con distacco del malleolo peronale, nonché il reato di resistenza aggravata perché, in concorso tra loro, a bordo di un’autovettura Alfa 147, accortisi della presenza di una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Corigliano Calabro, si davano a precipitosa fuga dando inizio ad un inseguimento lungo la Strada Statale 106. Durante l’inseguimento, al fine di far perdere le proprie tracce, avrebbero imboccato contromano un incrocio per poi essere bloccati dal mezzo dei Carabinieri una volta tornati sulla Statale. Scesi dall’autovettura, avrebbero usato violenza nei confronti dei militari. Nello specifico, si contestava loro di aver spinto e strattonato due carabinieri, colpendo uno di loro con un calcio. Secondo la ricostruzione accusatoria gli imputati si sarebbero arresi solo dopo aver visto i militari estrarre le armi in dotazione. In quella occasione si procedeva all’arresto.

I FATTI L’intera vicenda traeva origine da un apposito servizio di controllo finalizzato alla repressione dei reati contro il patrimonio, nel corso del quale, intorno alle 3,15 del 20 ottobre 2017, una pattuglia dei Carabinieri notava un’auto parcheggiata a fari spenti nei pressi di un Istituto di Credito. Insospettiti, i militari si avvicinavano all’auto notando tre persone salire velocemente all’interno del mezzo e partire ad alta velocità. Da qui, l’inseguimento conclusosi poi lungo la Strada Statale 106 jonica. In quella stessa occasione, unitamente agli arresti, veniva perquisita l’autovettura ponendo sotto sequestro materiale atto allo scasso e, nello specifico: guanti di colore nero, radio portatili, due tronchesine, una chiave inglese, un cacciavite, una pietra focaia, una tuta cerata, vari cellulari, un martelletto sfonda vetro, quattro lampade a led, un coltello a serramanico, quattro paia di guanti, due forbici di acciaio, una penna laser, un piede di porco, un palanchino. Sul posto veniva fatto convergere anche personale della Guardia di Finanza prontamente reperibile in zona.

IL PROCESSO E LA DECISIONE DEL TRIBUNALE Nel corso del procedimento, la difesa ha chiesto e ottenuto di accedere al rito abbreviato condizionato alla escussione di un militare della Guardia di Finanza. Al termine della propria requisitoria, il Pubblico Ministero ha chiesto la condanna ad un anno di reclusione per ciascun imputato, mentre gli avvocati difensori Francesco Nicoletti, Giusy Acri e Giovanni Bruno hanno concluso le proprie discussioni chiedendo una sentenza di assoluzione. All’esito della camera di consiglio il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste avanzate dalle difese, ha assolto tutti gli imputati con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste”, dichiarando cessate le misure cautelari ancora in atto.

Articoli correlati