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ESPOSTO PARCO ARCHEOLOGICO DI COLLINA DEGLI ANGELI

Redazione

Martedì pomeriggio u.s., nel corso di una conferenza stampa tenuta presso un noto albergo del centro di Reggio, Ethos ha illustrato le ragioni dell’esposto presentato alle competenti Autorità nello scorso mese di maggio, riguardante le anomalie riscontrate nei lavori di riqualificazione del Parco di Collina degli Angeli, sito inserito nel Percorso Archeologico presentato alla cittadinanza, insieme al prof. Daniele Castrizio, nel 2012 proprio da Ethos. A spiegare il contenuto dell’esposto e, quindi, le difformità riscontrate tra i lavori realmente eseguiti e quelli  liquidati dall’Amministrazione Comunale è stato Nino Iraci, Responsabile Informatico dell’Associazione. Iraci ha puntualmente evidenziato tutte le documentate anomalie riscontate nell’esecuzione dei lavori, che hanno prodotto una spesa ingiustificata di quasi 350.000 euro su un totale di circa 600 mila euro erogati. Pavimentazione, illuminazione, vegetazione, panchine, valorizzazione archeologica del sito…niente è come dovrebbe, anche se tutto è stato lautamente pagato con soldi pubblici. Gianna Raineri, Responsabile dei Rapporti con le Associazioni, ha spiegato le enormi difficoltà riscontrate nella accedere ad atti dell’Amministrazione Comunale, quelli relativi al progetto ed ai pagamenti, che per loro natura e definizione sono pubblici, essendo costretti, in barba alla trasparenza ed alla partecipazione sbandierata dai soliti noti, a ripetute richieste, pec e diffide che hanno reso possibile il c.d “accesso civico”, dopo quasi un anno. Raineri, facendo proprio il pensiero di Ethos, si è detta profondamente indignata del vergognoso ed arbitrario atteggiamento dell’Amministrazione, contrario a qualsiasi norma etica prima ancora che giuridica, circa le difficoltà create per potere accedere a tali atti pubblici. Il Vice Presidente, Gianni Sergi, senza troppi giri di parole, ha attribuito precise responsabilità alla classe dirigente comunale, sia politica che amministrativa, visto che non soltanto i lavori non sono stati eseguiti per come previsto e dei 350.000 euro mancanti non si ha notizia, ma il pachidermico apparato politico/amministrativo dell’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria, Comune perno della Città Metropolitana, oltre ad avere dimostrato la propria inefficienza, ha di fatto ribadito, ancora una volta, la propria inadeguatezza ed inutilità. In tale contesto, farcito di illegalità e di parassitario interesse personale, dove regna sovrana la mancanza di trasparenza di un ente pubblico e la totale, irresponsabile indifferenza di una cittadinanza ignorante e narcotizzata, la ndrangheta e la corruzione trovano il miglior terreno di coltura. Il Presidente, Giuseppe Musarella, preso atto di come la gestione della res pubblica, in Città, osservi sempre, senza alcuna soluzione di continuità, le stesse amorali regole di condotta fin dal 2001, ha ribadito con forza la necessità che il Comune di Reggio Calabria deliberi l’adozione del Bilancio Sociale come suo strumento di rendicontazione. “Qualora, infatti, il Bilancio Sociale fosse stato già deliberato dal Consiglio Comunale – ha evidenziato Musarella – l’accesso agli atti, il controllo degli stati d’avanzamento dei lavori e le liquidazioni degli stessi sarebbero verificabili da qualsiasi cittadino comodamente da casa sua, con maggiore difficoltà per gli imbroglioni, i corrotti, gli ‘ndranghetisti e gli incapaci di continuare a rubare ed a gestire la Città.” Ethos, pertanto, nel pieno rispetto dell’art. 1 della Costituzione (quello che sancisce la Sovranità Popolare), considerata l’inadeguatezza, l’incapacità ed il livello di corruzione politica ed amministrativa che dal 2001 inquinano Istituzioni ed Uffici Comunali, non discuterà ne parlerà più con questi soggetti se non attraverso esposti e denunce, tanto giudiziari che pubblici, anche con la speranza che questo possa in qualche modo essere utile a far ritrovare a noi cittadini, veri e più diretti responsabili di quello che stiamo vivendo, la passione, l’interesse, l’amore verso gli altri e verso il territorio…“L’esempio è la fonte del pensiero successivo!”. 

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