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Filippo Turetta fermato in Germania. Giulia era già morta prima di essere abbandonata

Redazione

Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania.

Lo dice all’ANSA l’avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma, ed ha informato i genitori. 

L’arresto del 22enne accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin è avvenuto vicino a Lipsia. Turetta, secondo quanto si apprende, è stato bloccato in auto sull’autostrada A9 all’altezza della cittadina di Bud Durremberg e si trova in un ufficio della polizia tedesca. 

Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall’auto di Filippo.

“Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia”. Lo scrive stamane sul proprio profilo Facebook Gino Cecchettin, il papà di Giulia, trovata morta ieri nella zona di Barcis in Friuli. Poi una citazione “L’amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide”.

 

Filippo ha usato banconote insanguinate per fare benzina

Banconote con macchie di sangue per fare benzina in un distributore automatico. Le ha usate durante la sua fuga Filippo Turetta, fermandosi domenica scorsa a fare rifornimento in un distributore automatico di Cortina. Le telecamere – scrive il Corriere Veneto – hanno inquadrato l’auto, la Fiat Punto nera, ed il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l’impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue.

Filippo, sul computer ricerche per kit di sopravvivenza

Ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota sarebbero emerse analizzando la cronologia del computer di Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Lo scrive oggi il Corriere della Sera. Dagli accertamenti effettuati sul pc, inoltre, vi sarebbe una ricerca su itinerari nel versante tirolese meridionale dell’Austria. Tra il materiale sequestrato a casa di Turetta c’è anche del nastro adesivo, per capire se si tratti dello stesso materiale che figura tra i reperti trovati nel parcheggio della ditta “Dior” a Fossò, teatro della lite violenta con Giulia registrata dalle telecamere di sorveglianza. (ANSA) e

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