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Mafie:Gratteri, spero in impegno governo

Redazione

Che sia “la volta buona e che ci sia la voglia da parte del nuovo governo di creare veramente, nel rispetto della Costituzione, un sistema tale da fare in modo che non sia conveniente delinquere”. E’ l’auspicio espresso dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso di un incontro a Gemona (Udine), ospite del Laboratorio internazionale della comunicazione 2018, chiamato a parlare di educazione al rispetto delle regole e della legalità, “Prendo atto e sono contento di ciò che ha detto il ministro, ma purtroppo non è il primo a dire queste cose”, ha proseguito Gratteri, riferendosi alle recenti dichiarazioni del titolare della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha annunciato un impegno di tutto l’esecutivo sul contrasto alle mafie.
Gratteri non interviene, invece, sul recente blocco della riforma Orlando sulle intercettazioni: “Non è possibile capire con un solo atto” se davvero “c’è un progetto di cambiare in modo radicale i codici penale e di procedura penale, così come l’ordinamento penitenziario, pensando di creare un sistema che non sia tale da ammettere convenienze a delinquere”. Per ora, sostiene riferendosi all’esecutivo Conte, “penso che questo governo si stia ancora guardando attorno, cercando di capire il funzionamento della macchina dello Stato. Diamogli un po’ di tempo”.
Mentre questo accade sul versante nazionale, in ambito internazionale, Gratteri ha lanciato un monito. Tra le varie conseguenze economiche e finanziarie della Brexit, il rischio potrebbe essere quello di un allargamento nelle maglie della giustizia inglese. “Potrebbe diventare ancora più semplice per le mafie accrescere la propria attività in Gran Bretagna”, avverte. “Non credo che l’Inghilterra creerà norme restrittive con riferimento all’attività speculativa o finanziaria. Anzi, credo il contrario, proprio perché preoccupata che molte attività imprenditoriali o finanziarie possano scappare. Tenderà a volere trattenere queste attività”. La City di Londra, prosegue Gratteri, “sembra fatta apposta per favorire il riciclaggio e altre attività criminose, perché esiste una situazione molto blanda, dove si riescono ad acquisire società finanziarie ‘chiavi in mano’ in pochissimo tempo”. Nella City, conclude, “ho visto una ricchezza sproporzionata, rispetto a qualsiasi altra città del mondo, eppure nel centro di Londra non c’è né un pozzo di petrolio, né una miniera di diamanti”.
(di Cristiana Missori e Francesco De Filippo) (ANSA).

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