Mattarella: “Dolore per il naufragio, la Ue governi il fenomeno migratorio”
Tragico naufragio a Crotone: si temono oltre 100 migranti morti in Calabria, sul litorale di “Steccato” di Cutro.
Non c’è ancora un numero attendibile delle persone che erano a bordo del caicco partito 4 giorni fa dalla Turchia.
Secondo alcuni superstiti sarebbero stati circa 180. Per altri molti di più, almeno 250. Al momento sono state recuperate circa 80 persone vive, degli 80 superstiti, 21 sono stati portati in ospedale ed uno di loro è grave. È salito a 59 il numero dei cadaveri recuperati. Quarantasei sono stati trovati sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri otto a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone.
Tra le vittime ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi, di meno di un anno. I corpi dei gemellini sono stati recuperati in mare, mentre quello del bambino è stato trovato sulla spiaggia. Nel naufragio, secondo alcune stime, sarebbero morti una ventina di bambini di varia età.
LO STRAZIO DEI SUPERSTITI – Piangono senza parlare, avvolti in un dolore terribile e muto, i circa 60 migranti superstiti portati nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Hanno tolto i vestiti bagnati e sono avvolti da coperte, riuniti, con lo sguardo fisso nel vuoto, accomunati dal dolore e dalla disperazione. Una donna, che ha il naso fratturato, grida disperata il nome del figlio che non trova più.
LE INDAGINI – È stata sottoposta a fermo dai carabinieri e dalla guardia di finanza la persona sulla quale erano in corso accertamenti perché sospettato di essere lo scafista del barcone naufragato a Cutro. Si tratta di un cittadino turco la cui posizione è ora al vaglio della magistratura. Secondo quanto si è appreso, tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime.
DA DOVE VENIVANO I MIGRANTI – Provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria le vittime del naufragio di Steccato di Cutro. Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area. I migranti erano a bordo di un caicco, un grosso barcone di legno. L’imbarcazione, però, non ha retto alla forza del mare, oggi particolarmente mosso, e si è spaccata a pochi metri dalla costa.
“Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini”. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sottolineando che “si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole”. Il governo, aggiunge, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”.
“Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti?”. Sono le domande che pone, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in relazione alla tragedia dello sbarco di migranti a Cutro. “Tutte domande che, purtroppo – aggiunge Occhiuto – ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti”.
L’IMPEGNO DI BRUXELLES – “Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale”. Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare una soluzione. Ora. L’Ue ha bisogno di regole comuni e aggiornate che ci permettano di affrontare le sfide della migrazione”. Lo dichiara sui social la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola affermando che “la tragedia avvenuta al largo delle coste di Crotone mi lascia rabbia e cuore spezzato”. “Esistono piani per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione – aggiunge Metsola -. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì”.
L’APPELLO DI MATTARELLA – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’esprimere il “dolore” per il naufragio davanti alle coste crotonesi ,sollecita “un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico”. È altrettanto indispensabile – aggiunge – che l’Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie.
LA PREGHIERA DEL PAPA – “Ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi, per gli altri migranti sopravvissuti”, ha detto papa Francesco all’Angelus. “Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza – ha aggiunto il Pontefice -. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle”. (ANSA)