Medici e professionisti accusati di associazione a delinquerefinalizzata alle truffe alle assicurazioni. Oltre 200 le personeindagate – tra cui anche un ex ufficiale della Guardia di Finanza – che secondo gli inquirenti avrebbero frodato le compagnieassicurative denunciando falsi incidenti correlandoli con altrettante false certificazioni mediche ed esami radiografici.
Questo l’esito dell’operazione “Insurance” che nel giugno del 2016, tra il reggino e il cosentino, portò a disarticolare ciò che gli investigatori definirono come un vero e proprio “sistema criminoso” dedito appunto alle truffe, e all’esecuzione di sei arresti domiciliari e quattro obblighi di dimora.
226 in tutto le persone indagate su cui oggi la Procura di Palmi, che allora ordinò il blitz, ha chiuso le indagini: in 25 devono rispondere del reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa alle assicurazioni, mentre agli altri vengono contestati episodi specifici.
Fu eseguita un anno fa dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Cittanova che effettuarono anchenumerose perquisizioni tra il capoluogo dello Stretto, Cosenza e Firenze: al setaccio vennero passate le abitazioni e gli studi professionali dei 25 indagati, tra cuimedici in servizio presso gli ospedali della Piana di Gioia Tauro.
Vennero anche sequestrati il patrimonio aziendale e le quote sociali di un’agenzia di infortunistica stradale di Polistena, gestita da Franco Chindamo, tra i principali indagati.
Gli investigatori intercettarono ed analizzarono conversazioni telefoniche, geolocalizzando le utenze telefoniche e riscontrando le informazioni eseguendo dei servizi di osservazione e di pedinamento; ma analizzarono anche la documentazione ottenuta dalle compagnie assicurative, arrivando ad ipotizzare un presunto sistema truffaldino che avrebbe utilizzato sempre lo stesso modus operandi, organizzando e pianificando tutto nei dettagli.