L’inchiesta Stige, che nel gennaio scorso ha bloccato la cosca crotonese dei Farao – Marincola di Cirò marina ,continua a lasciare strascichi facendo registrare anche oggi un nuovo arresto, anch’esso che potremmo definire “eccellente” come eccellenti erano stati anche i fermi di alcune delle principali figure istituzionali del territorio.
Questa volta a finire in manette è stato addirittura un maresciallo dei Carabinieri Forestali, Carmine Greco,comandante della stazione di Cava di Melis a Longobucco, nel cosentino.
L’accusa contestata al sottufficiale dell’Arma è grave: associazione mafiosa. Greco, secondo l’accusa,avrebbe anche manipolato le prove in un’indagine che aveva portato all’arresto di una dirigente dell’azienda Calabria Verde, Antonietta Caruso, che avrebbe ricevuto una mazzetta da 20mila euro da Antonio Spadafora, titolare di un’azienda attiva nel settore dei legnami e di un professionista.
Il militare aveva anche collaborato con la Procura di Castrovillari in diverse inchieste, tra cui quella che riguarda l’azienda in house della Regione “Calabria Verde” e l’ultima inchiesta denominata “Flumen Luto”. E’ stato anche, più volte, consulente del Ministero dell’Ambiente con i ministri Clini e Galletti per quanto riguarda i parchi nazionali.
Solo un paio di giorni fa il maresciallo Greco ha preso parte ad alcuni sequestri di terreni e notifiche di avvisi di garanzia per quanto riguarda l’inchiesta sull’alluvione di Rossano.