Il movimento civico esprime soddisfazione per le operazioni “Flumen luto” e “Comune accordo” ma con altrettanta franchezza chiede giustizia sui fatti del lontano 2011/12
Le operazioni giudiziarie “Flumen luto” e “Comune accordo” dimostrano, pur rispettando i principi costituzionali della presunzione d’innocenza, il profondo malcostume presente nel nostro tessuto sociale inquinato nelle sue fondamenta. Ciò conferma come sia necessaria la riaffermazione della presenza dello Stato in un territorio in cui è venuta meno la credibilità e la fiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni.
Il GAV nei giorni scorsi ha proclamato lo stato di agitazione al fine di pianificare una nuova giornata di mobilitazione, mediante il coinvolgimento di tutta la cittadinanza, da programmare appena dopo la pausa estiva di concerto con le rappresentanze vittime dello stesso destino, presenti su tutto il territorio nazionale. In quest’ottica il GAV ha avviato una intensa attività di relazioni con le realtà sedi di tribunali soppressi, il tutto allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale circa i soprusi e le ingiustizie subite a queste latitudini.
Il GAV esprime dunque apprezzamento per l’attività svolta dall’attuale procura della repubblica del tribunale di Castrovillari, così come ebbe modo – il GAV – di sottolineare la bontà delle dichiarazioni rese dal procuratore capo Eugenio Facciolla quando parlò della presenza di lobby di potere nell’ex tribunale di Rossano, pur manifestando perplessità– il GAV – circa modalità e tempi.
«Forse qualcosa inizia a cambiare – affermano i rappresentanti del movimento-si esce da quella spirale fastidiosa di protettorati che produce illegalità e diseconomie. E, come qualcuno afferma, si spezza quella contiguità da “buon vicinato” che persiste nei luoghi di periferia, solitamente nelle città ospitanti tribunali, tra operatori di giustizia e amministratori locali. Accadde in parte per l’ex tribunale di Rossano- rincara il GAV- il fenomeno tuttavia potrebbe ripetersi ora per l’attuale tribunale di Castrovillari. Ed è in questo contesto che il GAV vuole promuovere una campagna di sensibilizzazione contro ogni forma di condizionamento, affinché la magistratura possa svolgere quel ruolo di autonomia e di indipendenza garantito dalla Costituzione italiana.
Con altrettanta franchezza chiediamo ai magistrati della Procura di Castrovillari di verificare quanto da più tempo il GAV, assumendo tesi ed atti in questa direzione, denuncia riguardo ad alcuni punti mai chiariti dallo Stato in ordine alle ragioni che sottendono la chiusura dell’ex tribunale di Corigliano Rossano, oggi la prima città della provincia di Cosenza sprovvista di un presidio giustizia.
Tra le questioni sollevate:
1) Perché lo Stato decise di sopprimere il tribunale di Corigliano Rossano e non già il presidio di Paola o Castrovillari, località per dimensioni demografiche contenute? La posizione del GAV sul punto – sia ben chiaro – era ed è contraria alla soppressione di tribunali in Calabria, pur tuttavia si mal comprende tale decisione, soprattutto nella parte in cui in alcuni incontri istituzionali, alla presenza di uomini di Stato, si rilasciavano dichiarazioni deteriori secondo le quali il tribunale di Paola si ritenesse intoccabile, quindi blindato, per la presenza di un noto sottosegretario.
2) Di recente, l’Ordine forense comunicava la necessità di attribuire un incarico professionale al fine di individuare soluzioni interne all’attuale Palazzo di Giustizia di Castrovillari con l’obiettivo di evitare l’emigrazione di uffici e servizi al di fuori degli attuali locali ritenuti evidentemente incapienti. Nel 2013, come si ricorderà, in sede di gruppo di lavoro del ministero della giustizia, fu attribuita a un’alta carica istituzionale del tribunale di Castrovillari l’affermazione secondo cui gli spazi del presidio del Pollino fossero tali da ospitare l’ex circoscrizione del tribunale di Rossano. Oggi i fatti dicono il contrario: qualcuno ha quindi mentito! Chi, come e soprattutto a quali fini? Non a caso qualche parlamentare della precedente legislatura prospettava l’ipotesi di “carte false” pur di arrivare alla definitiva chiusura del tribunale di Rossano.
3) Quali le condizioni della struttura del Palazzo di Giustizia di Castrovillari in materia di agibilità e di sicurezza?
Sono solo alcuni dei punti per i quali il GAV, e non solo, chiede risposte e soprattutto giustizia. L’appello è rivolto ai magistrati della Procura di Castrovillari e a tutti i magistrati competenti per territorio.