Scene da fare invidia ai più noti film polizieschi: una banda di quatto persone – tra cui due donne ed una delle quali appena 18enne – tentano una rapina in un’abitazione di Domanico, nel cosentino.
Scoperti dai proprietari i malfattori scappano e provano a rubare un’auto su cui viaggiavano due donne. Non ci riescono e ci riprovano con un’altra vettura ma sfortuna vuole, per loro, che al volante della stessa ci sia un Maresciallo dei Carabinieri, in quel momento non in servizio, accompagnato dalla moglie.
Ne è nata così una colluttazione con il sottufficiale: i quattro gli si sono accaniti contro per cercare di sottrargli l’auto ma il militare, dai riflessi prontissimi e preoccupato che i malviventi potessero prendere la vettura con ancora a bordo la moglie, ha avuto la lucidità di togliere le chiavi dal quadro di accensione.
La resistenza del carabiniere ha portato i delinquenti a cercare poco più avanti un nuovo mezzo per la fuga. Si sono, quindi, diretti verso una Fiat Punto con due anziani a bordo, questa volta riuscendo a rubarla ma non prima di aver malmenato i malcapitati.
Intanto il maresciallo aggredito poco prima non si è dato per vinto, anzi, ha cercato di bloccare i ladri riuscendo ad evitare che uno dei quattro, un 48enne, salisse sull’auto appena rapinata. La stessa è stata bloccata, poco dopo, nelle campagne circostanti, dai Carabinieri della Stazione di Carolei, intervenuti immediatamente sul posto.
Gli altri tre, nel frattempo saliti invece sull’auto sottratta agli anziani e con alla guida un 35enne si sono dati alla fuga, tentando d’investire il maresciallo.
La vettura è stata intercettata a Lago da una pattuglia della Stazione locale. È in quel momento che è iniziato un inseguimento, rischiosissimo, in cui la Fiat Punto, condotta dai malviventi, ha attraversato i territori di Lago e Belmonte, per poi tornare indietro verso Amantea.
La pattuglia dei Carabinieri di Lago, a cui nel frattempo si era unita quella della Stazione di Belmonte, ha insistito nell’inseguimento anche quando l’auto ha imboccato, con delle manovre azzardate ed a folle velocità, il tratto della statale 18 di Amantea, in cui sono in corso dei lavori di rifacimento del manto stradale.
Le velleità di una fuga spericolata in macchina si sono infrante, però, una volta arrivati in località Coreca, dove la loro vettura è andata a schiantarsi contro un muro. Scesi dall’auto ormai distrutta i malviventi hanno così tentato di scappare a piedi ma due di loro, il 35enne e una ragazza 18enne, sono stati bloccati dopo alcuni metri.
I malviventi sono stati così portati nella sede della Compagnia di Paola e su disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso la Procura locale – coordinata da Pierpaolo Bruni – sono stati portati nella casa circondariale e nel carcere di Castrovillari in attesa del giudizio di convalida.
A finire in manette sono stati tre dei malviventi, tutti di origine straniera ma formalmente cittadini italiani: si tratta di una donna 48enne, D.G., ed un 35enne, B.N., entrambi già noti alle Forze dell’Ordine; e di una 18enneincensurata, J.C. Il quarto complice è invece riuscito a fuggire.
Le accuse sono, in concorso tra loro ed a vario titolo, di tentato furto in abitazione; di due episodi di tentata rapinae di un’altra rapina consumata. Per l’uomo sono state ipotizzate anche le accuse di tentato omicidio e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Il Maresciallo dei Carabinieri libero dal servizio e la moglie, invece, hanno riportato delle lesioni giudicate guaribili, rispettivamente, in 8 e 6 giorni.