Ad Hatay, al confine con la Siria
Belli, giovani e sorridenti nel consueto selfie.
E poi lui, con il nuovo arrivato in una foto a casa.
Sono, anzi erano, Bestami Uğur Alkan, sua moglie Özge Alkan e il loro bimbo di 12 giorni, Arven. Già tanti capelli e un maglioncino giallo troppo grande. I neonati, si sa, crescono velocemente. Ma lui non ne ha avuto il tempo. E’ morto con i suoi genitori sotto le macerie delle loro casa crollata ad Hatay, nella Turchia centro meridionale al confine con la Siria, una delle aree più colpite dal sisma che ha provocato oltre 7.000 morti e decine di migliaia di feriti. Bestami, riporta Hurriyet, si era stabilito nell’area di Hatay tre anni fa dove lavorava come avvocato.
“Il nostro dolore è grande. Invochiamo la misericordia di Dio per tutti i nostri cittadini, i colleghi, i loro coniugi e i loro bambini che hanno perso la vita in questo grande disastro”, ha scritto in un messaggio l’ordine degli avvocati di Tekirdağ, al quale Bestami era iscritto. (ANSA).
Sisma Turchia e Siria, oltre 7.200 il bilancio dei morti
Finora 5.434 morti accertati in Turchia, 1.832 in Siria
Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è salito a oltre 7.266.
Lo mostrano i dati ufficiali, mentre i soccorritori sono ancora alla ricerca di sopravvissuti intrappolati.
Funzionari e medici hanno affermato che 5.434 persone sono morte in Turchia e 1.832 in Siria, portando così il totale delle vittime a oltre 7.200. (ANSA).