«E’ di straordinaria rilevanza l’operazione della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello Scico – condotta con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri e il supporto di Eurojust, Europol e della Direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’Interno – che ha consentito di arrestare, tra gli altri, due funzionari dell’Agenzia delle Dogane in servizio nel porto di Gioia Tauro che, secondo le accuse, sarebbero coinvolti in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti. In particolare, secondo gli inquirenti, i doganieri arrestati avrebbero alterato le ispezioni dei container per consentire l’uscita dal porto di tonnellate di cocaina provenienti dai narcos sudamericani e destinate alle cosche di ‘ndrangheta. L’operazione dimostra ancora una volta la determinazione dello Stato nel contrastare i fenomeni di connivenza e corruzione che, anche con il coinvolgimento di funzionari infedeli, agevolano l’operato delle organizzazioni criminali. Il colpo inferto al sodalizio va nella direzione di liberare dagli interessi criminali il porto di Gioia Tauro, un’infrastruttura strategica per lo sviluppo della Calabria e dell’intero Mezzogiorno. Un risultato frutto dell’impegno e della capacità di magistratura e forze dell’ordine, che hanno il pieno supporto e incoraggiamento del governo Meloni affinché la ‘ndrangheta abbia vita dura e abbia ben chiaro di non poter contare ancora a lungo su zone franche e complicità». E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI).
Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI) su operazione Gdf nel porto di Gioia Tauro
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