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“Spunta una “lista della morte” per l’agguato a Nicotera.

Redazione

Sarebbero almeno quattro i colpi di pistola, forse anche cinque, e tutti andati a segno: così è stato così sarebbe stato ucciso Francesco Timpano a  sulla spiaggia del lido “Il Gabbiano”, sul lungomare di Nicotera Marina.

Le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Tropea coordinati dalla Procura di Vibo. A seguire il caso da vicino, però, c’è anche la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Il Comando provinciale dei carabinieri ha infatti già informato Nicola Gratteri ed i suoi più stretti collaboratori. Secondo la  pista seguita dagli inquirenti al centro dell’omicidio di Timpano ci sarebbe la strage dell’11 maggio in cui Olivieri, avrebbe ucciso a colpi di fucile 3 persone e recandosi poi   recandosi poi in un bar di Limbadi dove avrebbe ferito altre tre persone. Sullo sfondo, un’altra pista non esclusa dagli investigatori sarebbe anche lo spaccio di droga nella zona tra Nicotera e Limbadi.

Un altro elemento che non è passato inosservato ai carabinieri, e che vi stanno indagando, è quello delle minacce che ha ricevuto nelle ultime settimane un medico di Nicotera, in servizio al 118, che subito dopo l’agguato compiuto al lido di Nicotera Marina è stato messo sotto stretta protezione per ragioni di sicurezza. Potrebbe essere dunque la conferma che gli investigatori stiano seguendo una pista ben precisa e che avrebbero anche le idee chiare sul possibile movente – anche se ancora nessuno si sbilancia – oltre che sulla persona che potrebbe aver ucciso Timpano. Nicotera, così come accaduto quel drammatico 11 maggio, sta vivendo di nuovo momenti di ansia. I militari non hanno perso tempo, però, ed è già partita la caccia al killer. Durante la notte scorsa gli investigatori hanno ascoltato diversi testimoni ed eseguito delle perquisizioni. Visionate anche le immagini della videosorveglianza che sono presenti nella zona dell’agguato. L’assassino ha infatti agito a volto scoperto, seguendo la vittima e poi freddandola da una distanza ravvicinata, senza preoccuparsi affatto che sul luogo del delitto vi fossero diverse persone. Dopo l’agguato è fuggito a piedi e ha fatto perdere le sue tracce.

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