In totale accoglimento delle richieste avanzate dall’Avv. Francesco Nicoletti lasciano il carcere sia Pasquale De Martino sia Paolo Laurenzano, entrambi accusati di tentato omicidio in danno dei rispettivi fratelli. I due diversi e distinti provvedimenti sono stati emessi dal Gip per De Martino, dal Tribunale di Castrovillari in composizione collegiale per Laurenzano.
I FATTI – DE MARTINO Il ventunenne Pasquale De Martino è accusato di tentato omicidio aggravato per aver esploso un colpo di fucile da caccia calibro 12 contro il proprio fratello Luigi. Il ferimento si è verificato in data 1 maggio 2018 in zona “Aria dei Santi” nel comune di Corigliano Rossano, località Rossano. È qui che, nel piazzale antistante la sua abitazione, il venticinquenne Luigi De Martino è stato raggiunto da un colpo di fucile alla mano destra ed al braccio sinistro, che gli ha procurato lesioni giudicate guaribili in 40 giorni, salvo complicazioni, per “scoppio completo della mano destra con lesione vascolo-nervose-amputazione del II dito ferita cutanea spalla sinistra” dai sanitari del Presidio Ospedaliero di Corigliano Rossano con successivo trasferimento presso il Policlinico di Bari. A Pasquale De Martino si contesta di aver compiuto atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte del fratello, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti. Il tutto con le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti. Il ventunenne è inoltre accusato di aver portato illegalmente in luogo pubblico un fucile da caccia calibro 12 privo di marca, non presente in Banca dati e, pertanto, da considerarsi arma comune da sparo clandestina, di cui si contesta anche la ricettazione.
I FATTI – LAURENZANO Il trentaquattrenne Paolo Laurenzano è accusato di tentato omicidio aggravato per aver ferito il proprio fratello a coltellate in data 10 febbraio 2018, per futili motivi nel corso di una lite a Rossano. Gli si contesta di aver colpito il fratello repentinamente e ripetutamente con un coltello da cucina della lunghezza complessiva di 37 cm, avente lama in acciaio di 25 cm, con la chiara intenzione di ucciderlo in considerazione del numero e della violenza con cui sono stati inferti i colpi e della notevole capacità offensiva del mezzo utilizzato. L’accusa è di aver compiuto atti diretti in modo non equivoco a cagionare la morte del trentottenne Pietro Laurenzano, che ha riportato lesioni consistite in “vasta ferita da taglio coscia sinistra, ferita da taglio polpaccio sinistro, secondo e terzo dito mano sinistra”, senza riuscire nel proprio intento per cause indipendenti dalla sua volontà: nello specifico, per la pronta reazione della vittima che è riuscita a disarmarlo. Gli si contestano anche le aggravanti di aver agito per futili motivi e di aver commesso il delitto abusando delle relazioni domestiche e, comunque, di ospitalità.
LA MODIFICA DELLE MISURE In accoglimento delle richieste avanzate dall’avvocato Francesco Nicoletti, difensore di entrambi gli imputati, con due distinti provvedimenti nell’ambito dei due diversi procedimenti, è stata disposta la scarcerazione sia di Pasquale De Martino sia di Paolo Laurenzano. Per tutti e due il Gip e il Tribunale di Castrovillari in composizione collegiale hanno disposto la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.