Era finita in acqua dopo uno scontro tra gommoni di rafting
Si é conclusa nel modo più tragico la vicenda di Denise Galatà, la studentessa diciannovenne finita ieri pomeriggio nel fiume Lao, a Laino Borgo, sul Pollino, dopo essere caduta dal gommone a bordo del quale stava facendo rafting insieme ad alcuni compagni.
La ragazza, infatti, è stata trovata morta.
Il suo corpo era sott’acqua ad alcuni metri di profondità. A trovarlo sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco che da ieri pomeriggio, da quando cioè era stato lanciato l’allarme per la scomparsa della giovane, si erano attivati per le ricerche insieme ai carabinieri, al personale del Nucleo speleo fluviale ed a gruppi di volontari. L’ipotesi che viene ritenuta più attendibile è che la ragazza sia stata sbalzata nel torrente, in piena per le piogge intense degli ultimi giorni, a causa dello scontro tra il gommone sul quale si trovava e quello che lo precedeva.
Una volta finita sott’acqua. in un punto in cui il torrente é profondo alcuni metri, la giovane non avrebbe avuto la forza di risalire in superficie e sarebbe morta annegata. Sarà comunque l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Castrovillari ad accertare la dinamica di quanto é accaduto, le modalità della morte della giovane ed eventuali responsabilità. Il sostituto procuratore di turno, Simona Manera, che ha anche disposto l’autopsia sul corpo della studentessa, ha delegato le indagini ai carabinieri della Compagnia di Castrovillari, con il supporto del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza. I militari, nell’ambito dell’attività investigativa, hanno già sentito ieri sera i compagni e gli insegnanti che si trovavano insieme alla giovane nel momento in cui é finita in acqua.
Sul gommone, con Denise Galatà, c’erano altri cinque ragazzi e le guide del “Pollino rafting” che avevano organizzato l’escursione. Questi ultimi, in particolare, avrebbero riferito che nel momento in cui gli studenti hanno preso posto sui due gommoni insieme agli insegnanti, le condizioni meteo e del torrente non suscitavano preoccupazioni. In questo senso, dunque, non ci sarebbe stata alcuna imprudenza o negligenza da parte degli organizzatori del rafting, peraltro particolarmente esperti anche in considerazione delle migliaia di persone che da molti anni praticano questa disciplina sul fiume Lao. La vittima era in gita scolastica da alcuni giorni in provincia di Cosenza. Viveva a Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, e frequentava il liceo statale “Giuseppe Rechichi” di Polistena, che in passato aveva già organizzato viaggi di istruzione sul Pollino. “All’inizio – ha raccontato una delle ragazze che si trovavano insieme a Denise sul gommone – le acque erano calme, ma subito dopo la forza della corrente è aumentata. I gommoni sfioravano pericolosamente enormi massi nell’alveo del fiume. Ad un certo punto siamo stati sbattuti contro uno di questi massi ed in tre siamo caduti in acqua. Io ed un’altra mia compagna siamo stati soccorsi e portati sulla terraferma, mentre di Denise si é persa ogni traccia”. Intanto, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha chiesto all’Ufficio scolastico regionale della Calabria di avviare adeguate verifiche per accertare, in relazione a quanto è accaduto, che siano state effettivamente adottate tutte le misure di sicurezza previste in questi casi. “Oggi – ha commentato, da parte sua, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – è un giorno molto triste. La Calabria è in lutto”.