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Turtoro (Azione Identitaria) su arresto dirigente regione Calabria

Redazione

L’ennesimo scandalo in Calabria vede agli arresti domiciliari la dirigente del Dipartimento Turistico della Regione Maria Gabriella Rizzo, in precedenza responsabile per la trasparenza e per la prevenzione della corruzione, proprio per corruzione.  Ulteriore riprova, questa, dell’assoluta inutilità dell’Ente Regione che altro non è che un ricettacolo di clientelismo e di sperpero emorragico di denaro pubblico dove non esistono controlli né rendicontazioni accettabili ma che continua a pesare sul groppone dei cittadini per mantenere lo status dei “fortunati” percettori di benefit in assenza totale di un riscontro effettivo di impegno sul territorio.

Da anni assistiamo al dilapidare di risorse finanziarie destinate alle strutture ed ai servizi regionali ma che si arenano tra cravatte, cene luculliane, talk show, vitalizi anche per i defunti consiglieri ed amministratori e, cosa ancora più grave e scandalosa, in società in house che, con camaleontici fini sociali, attingono milioni di euro dalle casse dell’Ente per strapagare dirigenti ed amministratori vari e fidelizzare un elettorato con infimi favoritismi.

Un ente incapace di gestire il settore sanitario, prioritario rispetto a tanti altri, lasciandolo sotto un infinito commissariamento che continua a ledere il diritto alla salute dei calabresi ed il settore “ambiente”, che ci ha condotto ad essere multati per milioni di euro, ma che è continuamente protagonista di scandali (vedi Calabresi nel mondo, Fincalabra, Fondazione Terina, ecc) non ha senso di esistere e non è degno di rappresentare un territorio come la Calabria che, seppur problematica, avrebbe da offrire sia lavoro  per i suoi giovani che attrazioni per il turismo ed invece continua ad essere ostaggio di personaggi Kafkiani senza dignità e pronti a vendersi per una “pizza margherita” (come nel caso dell’ultimo arresto) e che devono continuamente rendicontare il loro “operato” alle ‘ndrine dalle quali spesso sono sponsorizzati e sostenuti.

Come Azione Identitaria ribadiamo con convinzione la nostra contrarietà all’esistenza dell’ente regione e ci auguriamo che non si dia il via anche adesso ai cori da stadio in sostegno dell’illegalità ma che si proceda con un commissariamento di tutto l’Ente affinchè vengano fatti emergere tutti gli illeciti e si inizi a veicolare i fondi verso le strutture territoriali (le province) che da sempre sono molto piu’ attente alle vere esigenze del territorio.

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