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L’assessore Galdieri al Ministro Franceschini su possibile trasferimento dei beni archeologici di Palazzo Morelli: rappresentano la nostra storia, una violenza alla città portarli via

Redazione

L’assessore alla Cultura Valentina Galdieri, in relazione alle recenti notizie relativa ad un
possibile trasferimento dei beni archeologici custoditi a Palazzo Morelli ha scritto al Ministro
Franceschini una nota nella quale manifesta la netta contrarietà
Nella nota dell’assessore Galdieri si legge:
“apprendo dalla stampa locale che i beni archeologici custoditi a Palazzo Morelli di via
Risorgimento a Crotone, potrebbero traslocare a Lamezia a causa di un taglio dei costi da parte
del ministero dei Beni archeologici e culturali.
Chiedo a Lei, nella mia veste di Assessore ai Beni Culturali, se questo allarme sia fondato o
meno.
Nel caso la notizia dovesse rispondere al vero, esprimo tutta la contrarietà mia e della comunità
che rappresento per l’ennesima azione di spoliazione, archeologica e culturale, che si attua a
danno della città di Crotone e del suo patrimonio culturale.
Vede signor Ministro quei reperti che si vorrebbe portare via da Crotone, rappresentano la sua
storia e non solo devono rimanere sul territorio crotonese, ma devono rivedere la luce, devono
essere resi fruibili, i cittadini devono avere la possibilità di conoscere ciò che è emerso dalla
terra di questa città, perchè la grande storia di Kroton non può ancora una volta essere
seppellita, violentata e portata via per arricchire culturalmente altri territori o magari
abbandonata e dimenticata in qualche sottoscala di qualche ufficio della Soprintendenza.
La città di Crotone è stanca di subire questa scarsa attenzione per la valorizzazione dei beni
culturali locali.
Non bastava la totale mancanza di attenzione sulla questione “bonifica Castello Carlo V” ,
ricordo che la fortezza aragonese rappresenta un “unicum” nel meridione se non in Italia.
Chiuso da 20 mesi, l’interno del castello rischia addirittura di essere compromesso , i locali, per
come si evince dalle relazioni dell’esperto qualificato, non risultano contaminati, pertanto non
possono più rimanere chiusi.
Non bastava lo scarso impegno che sta impiegando per il progetto Antica Kroton, il più grande
progetto di valorizzazione archeologica dopo Pompei e i Fori Imperiali, e che rischia di vedere i
suoi finanziamenti andare in fumo.
Un progetto che potrebbe segnare una svolta in un territorio cosi martoriato come quello della
città di Crotone, che oggi sta riscoprendo la sua identità.
Se a questo si aggiunge che i tesori trovati sotto ai nostri piedi, sotto la nostra terra,
appartenenti al nostro popolo. quello dei Krotoniati, possano essere portati via da Crotone, le
anticipo, ministro, che a questo ennesimo saccheggio la città di Crotone non ci sta. Ribadisco
l’inutilità di qualsiasi dichiarazione che possa mitigare le nostre preoccupazioni magari
sostenendo che quei reperti una volta studiati e catalogati ritorneranno in città.
Mi dispiace sottolineare che l’atteggiamento tenuto dal Mibac in questi anni e dai suoi uffici
territoriali ha totalmente cancellato la fiducia che la città di Crotone riponeva nel suo Dicastero.
Mi auguro che questa notizia non trovi fondamento, e Le chiedo, invece di trovare soluzioni ai

problemi del territorio, perché al momento l’unica soluzione per rendere fruibili i beni culturali
presenti in Palazzo Morelli è stata avanzata dall’amministrazione comunale di cui faccio parte
che all’interno del progetto Antica Kroton ha messo a disposizione un edificio pubblico, proprio
per far fronte all’esigenza di dover fare conoscere al mondo intero la storia di Kroton. E non è
pensabile che una città debba rinunciare ad avere una biblioteca degna di questo nome perché
gli unici locali a disposizione dell’Ente, idonei per metratura e destinazione, siano oggi occupati
a titolo gratuito dal Polo Museale e dalla Soprintendenza.
Nell’ottica di una collaborazione tra enti, le chiedo di prestare attenzione al nostro territorio e di
trovare soluzioni fattibili a sostegno dei processi di sviluppo e di crescita già avviati, di questo
nostro territorio”.

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