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Accademia dei Bronzi, grande partecipazione all’evento su Odisseo

Redazione

Odisseo ha mai visitato Tiriolo, la Calabria e l’istmo tra i due mari? Ritengo di no, questo però non deve impedirci di essere orgogliosamente consapevoli che lo spirito con il quale gli Enotri e il loro re Italo raggiunsero le coste dell’area dell’istmo tra i due mari, e da qui si diffusero in tutta la Brettia e oltre, era lo stesso descritto da Omero nell’Odissea”. Sono le conclusioni dell’interessante relazione con la quale, nei giorni scorsi, lo storico Domenico Montuoro ha introdotto il nuovo incontro culturale dell’Accademia dei Bronzi tenutosi a Tiriolo, nel corso del quale sono stati consegnati gli Attestati di socio a numerosi poeti ed artisti d’Italia.

Partendo dal 1968, da quando cioè la Rai trasmise lo sceneggiato Odissea, per la regia di Franco Rossi che si avvalse in quella occasione dell’introduzione di Giuseppe Ungaretti, Domenico Montuoro ha illustrato con dovizia di particolari le continue ricerche di Armin Wolf del “Max Plank Institute” di Francoforte; ricerche certamente interessanti perché sono basate solo sullo studio dei dati nautici e geografici forniti da Omero nell’Odissea.

“Naturalmente, – ha aggiunto Montuoro – sulla base delle mie frequentazioni con le fonti storiche, ritengo che il “mito” vada separato dalla storia. Questo non significa negare quanto evidenziato dai tanti autori antichi e moderni, e cioè che – se è pur vero che l’epos omerico anticipa di qualche secolo la colonizzazione ellenica del Mediterraneo e non è dimostrabile alcun nesso di dipendenza – molte località dell’Italia e non solo, fanno risalire le loro origini agli eroi omerici. Già Cassiodoro indicava in Omero l’ecista/eroe eponimo di Skylletion”.

Dopo i saluti di Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi, e di don Titta Scalise, storico dell’associazione culturale catanzarese, l’incontro è proseguito con la consegna degli attestati ai nuovi soci del sodalizio culturale catanzarese. Quest’anno sono stati nominati: Franca Aiello di Torino, Anna Alfano di Napoli, Elvio Angeletti di Senigallia, Luca Benatti di Spilamberto, Mariella Bernio di Brugherio, Lorenza Bini di Capraia a Limite, Massimo Bocotti di Lodi, Giuseppe Brunasso di Santa Maria Capua Vetere, Grazia Calabrò di Cosenza, Sergio Camellini di Modena, Francesco Saverio Capria di Catanzaro, Angelo Chiappetta di Rende, Giovanni Chiarella di Catanzaro, Antonio Ciervo di Trento, Sonia Colopi di Galatone di Lecce, Cărola Corbetta di Cantù, Francesco D’Amico di Lamezia Terme, Annalinda De Toffol di Ospedaletto Euganeo, Antonio Mirko Dimartino di Taranto, Marino D’Urso di Bisceglie, Concetta Famà di Messina, Erminia Iolanda Ferrara di Cologno Monzese, Annamaria Guidi di Foligno, Maurizio Laugelli di Girifalco, Leo Donato di Rocca di Caprileone, Massimiliano Leperadi Catanzaro, Marinella Manca di Milano, Bruna Marino di Catanzaro, Giuseppe Minniti di Limpidi di Acquaro, Francesca Misasi di Cosenza, Caterina Morabito di Montepaone, Elisabetta Morello di Catanzaro, Rosita Panettadi Torino, Rocco Pedatella di Trezzano sul Naviglio, Anna Rachele Ranieri di Terzigno, Lolita Rinforzi di Assisi, Massimo Ronco di Gioia del Colle, Ugo Rosanò di Catanzaro, Concetta Rotundo di Catanzaro, Caterina Tagliani di Sellia Marina, Maria Teresa Talarico di Botricello, Sonia Vivona di Rende.

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il socio benemerito Giuseppe Galati, artista di primo piano del vibonese, la pittrice catanzarese Maria Iofalo, il fotografo amatoriale Franco Foglia e numerosi appassionati di storia locale. Hanno quindi preso la parola don Titta Scalise che si è soffermato sulla relazione di Domenico Montuoro sottolineandone i passaggi più significativi e le poetesse Caterina Tagliani – una delle più qualificate e assidue collaboratrici dell’Accademia dei Bronzi – e Sonia Vivona. Il tutto condito da continui e scroscianti applausi indirizzati ai nuovi soci.

“Con questa iniziativa – ha sottolineato Ursini – la nostra associazione acquista nuova linfa. Poesia e pittura continuano a fondersi nel migliore dei modi, ma soprattutto alimentano la grande famiglia dell’Accademia dei Bronzi. Qui tutti – noti e meno noti – trovano uno spazio appropriato alle loro naturali inclinazioni artistiche. Questa la ricetta del nostro successo, questo lo stimolo che ci spinge ad andare avanti con l’impegno che ci caratterizza ormai da molti anni”.

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