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Caro Marziano, le storie attuali e senza tempo di Pif

Redazione

Una sorta di ‘diario di bordo’, che si ripropone di lasciare tracce della nostra cultura e della nostra civiltà ad ipotetici Marziani sbarcati sul nostro pianeta ormai deserto. Trentotto puntate da 12 minuti, in onda in access time alle 20.30 su Rai3 dal lunedì al venerdì che prende spunto dalle capsule del tempo: contenitori che custodiscono oggetti e informazioni, per preservarli in vista di un eventuale incontro con una civiltà aliena. Storie attuali e storie senza tempo,  vicende reali che hanno una risonanza nazionale e storie che, pur nascendo in un contesto apparentemente marginale, fotografano la contemporaneità.

E’ “Caro Marziano“, il nuovo programma ideato da Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, che firma insieme a Luca Monaca la striscia quotidiana prodotta da Wildside. Ed è proprio per un immaginario visitatore proveniente da altri mondi che il regista siciliano (David di Donatello per il miglior regista esordiente nel 2013 per la pellicola La Mafia Uccide Solo d’Estate e nel 2015 vincitore del Donatello giovani con il suo secondo lungometraggio In Guerra per Amore ndr) confeziona questi mini-reportage, tracce del nostro presente destinate a chi dovrà conoscere l’oggi in un futuro ipotetico.
Ogni appuntamento inizierà con il racconto di un pianeta terra ormai deserto, su cui approdano forme aliene, che, tra le altre cose, trovano le puntate di un antico programma tv, pensato proprio per raccontare a loro, ai marziani, il nostro mondo e i suoi abitanti. Ciascuna storia raccontata da Pif, insomma, diventerà il singolo elemento di un archivio immaginario, in cui sono contenuti tutti quei volti, quelle situazioni e quelle esperienze che andrebbero preservate per descrivere un’epoca.
Nella prima puntata Pif intervista Margherita Asta: la madre Barbara e i due fratelli, i gemellini Salvatore e Giuseppe, morirono il 2 aprile 1985 nell’attentato che Cosa Nostra tese al magistrato Carlo Palermo a Pizzolungo che uscì miracolosamente illeso dall’attentato: l’auto della donna con a bordo i figli più piccoli fece da scudo, proteggendo di fatto la vettura del giudice.
Daria Bignardi, direttore di Rai3, spiega: “Siamo felici di avere portato Pif sulla nostra rete, questa è casa sua; è un pezzo che mancava perché noi raccontiamo la realtà spesso con uno sguardo d’autore; è un po’ come se fosse sempre stato con noi”. E, argomenta Bignardi, “questi reportage, in onda da domani, parleranno dell’Italia ma non solo. Pif ha immaginato che un giorno sulla Terra ci saranno i marziani e che bisogna lasciare loro una testimonianza dell’Italia di oggi. Ogni sera ci saranno testimonianze che dicono chi siamo, piccole e grandi storie, tutte unite da un filo rosso che è lo sguardo di Pif, uno sguardo poetico e impegnato. La prima puntata – aggiunge – eccezionalmente avrà anche un seguito. Pif racconterà l’Italia ma ci saranno anche incursioni all’estero. Come ad esempio il Giappone”.
Pif aggiunge: “Per me è un po’ un esperimento, perché è la prima volta che faccio un programma quotidiano. L’unica cosa simile è l’anteprima di Sanremo con Fazio, ma era diverso”.
Inoltre, prosegue, “E’ stimolante Rai 3, è la rete dove mi rivedo di più. Questa cosa del marziano mi piace perché è l’amico straniero che viene a casa tua e tu gli racconti la città”. C’è un’influenza della Cartolina di Barbato o del portalettere di Chiambretti? “Per me sono stati una illuminazione – risponde Pif- tornavo a casa di corsa per vederli; alcune puntate del Portalettere le ho riviste anche di recente su su RaiPlay”.

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