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Cinecircolo. Libri: Aprile d’Autore

Redazione

Parte con la presentazione del libro “Mimì capatosta” (Fandango Editore) della giornalista  e scrittrice Tiziana Barillà,  “Aprile d’Autore”, la nuova rassegna  letteraria organizzata dal CineCircolo “Maurizio Grande.  Primo appuntamento il 7 aprile alle ore 17,00 presso il DAC – Ponte delle Arti e delle Culture che sarà sede degli altri tre appuntamenti che si susseguiranno per gli altri sabati del mese. Il 14 aprile sarà la volta di “Ombre disperse” di Ugo Grimaldi; il 21 aprile “Oggi a me domani a chi?” di Diego Olivieri; 28 aprile “Il caso David Rossi, il suicidio imperfetto del manager Monte dei Paschi di Siena”,  di Davide Vecchi.  La rassegna vede il patrocinio del Comune di Diamante, Assessorato alla Cultura e Turismo ed è idealmente dedicata allo storico Leopoldo Pagano, figura culturale fondamentale nella vita cittadina.   Si comincia, come detto, con Tiziana Barillà che presenterà «Mimì Capatosta. Mimmo Lucano e il modello Riace».  Oltre all’autrice interverranno: Franco Maiolino, Assessore alla Cultura del Comune di Diamante; Francesco Cirillo, giornalista e scrittore; Francesco Presta, direttore artistico del Cinecircolo Maurizio Grande; Ferdinando Romito, direttore tecnico del Cinecircolo Maurizio Grande. Così la Fandango presenta il libro della Barillà: “Primavera 2016, la prestigiosa rivista americana Fortune, come di consueto, pubblica la lista dei 50 World Greatest Leaders, gli uomini e le donne più influenti al mondo. Insieme a Papa Bergoglio, Angela Merkel, Aung San Suu Kyi, Obama e Bono Vox, al quarantesimo posto, c’è lui, Mimmo Lucano. Il sindaco di un piccolissimo comune calabrese, Riace. È l’unico italiano nella lista. Gli Stati Uniti ci costringono a una sveglia improvvisa. All’estremo sud d’Italia, ai piedi dell’Aspromonte, in piena Locride, c’è il sindaco migliore del mondo. Lui la chiama “l’utopia della normalità”. Iniziata nel 1998 con il primo sbarco di curdi a Riace, da quando è sindaco, il suo comune ha ospitato più di 6.000 immigrati che hanno ripopolato la sua piccola cittadina. Un quarto dei suoi concittadini non sono nati in Calabria: arrivano dall’Afghanistan, dal Senegal, dal Mali, hanno rischiato la vita attraversando il Mediterraneo e a Riace hanno trovato una casa. C’è chi fa da traduttore, chi si prende cura delle piante del centro storico, chi fa la raccolta differenziata con un carretto trainato da un asino e chi si prende cura della pulizia della spiaggia di Riace marina. Un modello, quello di Riace, che è stato esportato in altri comuni della Locride e che in un momento storico dove si alzano muri e si ripristinano frontiere, sembra non solo essere una speranza di un futuro migliore, ma una reale alternativa economica. Attraverso incontri, viaggi e la condivisione di un’appartenenza territoriale e ideologica, Tiziana Barillà ci consegna un ritratto approfondito ed esclusivo con il sindaco migliore del mondo, un uomo schivo, che non ama le luci della ribalta ma che si racconta liberamente in questo libro”.

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