Giunto alla sua dodicesima edizione, ritorna il Festival delle migrazioni organizzato dall’associazione Don Vincenzo Matrangolo di Acquaformosa per la seconda volta nella sua forma itinerante così come accaduto lo scorso anno. Si parte giovedì 17 agosto e si chiude domenica 27.
Il festival 2023 ha come tema “Esodo e approdo. Le comunità porto sicuro” e comunità che accolgono il diverso sono quelle che compongono il cartellone di questa edizione ovvero: Acquaformosa, Bisignano, Cerzeto, Rota Greca, San Basile, San Benedetto Ullano, San Sosti e Vaccarizzo Albanese.
Il ricco programma del Festival delle migrazioni è stato presentato in conferenza stampa, nella Sala degli stemmi della Provincia di Cosenza, dal presidente dell’associazione Don Vincenzo Matrangolo Giovanni Manoccio, dal sindaco di Cerzeto Giuseppe Rizzo (in rappresentanza di tutti i sindaci che partecipano alla rassegna), e dal project manager di Officine delle idee Antonio Blandi.
Oltre ai convegni e ai dibattiti di caratura internazionale, ci saranno otto momenti dedicati alla musica in ciascuno dei Comuni partecipanti. Si incomincia giovedì 17 agosto a Vaccarizzo Albanese con i Villazuk; venerdì 18 ci si sposta a Bisignano con Badara Seck e Vuxhe Grash; sabato 19 i Kora beat a San Sosti e il Banco del mutuo soccorso, giorno domenica 20, ad Acquaformosa. Il festival riprenderà poi giovedì 24 agosto a San Basile con Badara Seck e Vuxhe Grash; venerdì 25 si va a Rota Greca con i Basta odio; sabato 26 sarà la volta di San Benedetto Ullano con Peppe Voltarelli e gran finale, domenica 27, a Cerzeto con i 99 Posse. Tutti i concerti si terranno alla fine delle giornate di dibattito e inizieranno alle ore 22.
Siamo alla dodicesima edizione, alla seconda itinerante dopo il successo dello scorso anno – ribadisce il presidente della associazione Don Vincenzo Matrangolo Giovanni Manoccio – È stato un anno difficile per quanto riguarda la Calabria per la tragedia che si è consumata a Cutro. Questa tragedia ci ha fatto riflettere molto sull’opportunità di chiedere giustizia e verità su quei fatti perché abbiamo ritenuto subito che ci fosse qualcosa che non fosse andata nel verso giusto. Noi riteniamo si sia consumato il reato di mancanza di soccorso. Proprio pochi giorni fa sono venute a galla le prime verità dove pare che, già molte ore prima, la nave fosse stata intercettata da alcuni elicotteri».
Continua Manoccio: «Abbiamo pensato questo festival partendo da un assunto, l’esodo. Il perché si parte. Ne discuteremo all’interno del festival nei nostri convegni e nei nostri seminari. I nostri operatori, negli ultimi anni, stanno riscontrando quanto le persone che arrivano da noi siano devastate fisicamente e psicologicamente. Nel festival vorremmo fare contro informazione partendo dalle nostre esperienze».
«Questo è un festival diverso, è un festival di pensiero, di contenuti – dice il sindaco di Cerzeto Giuseppe Rizzo – Tutti quelli che partecipano al festival sono giovani, giovani che hanno la capacità di organizzarlo. Vorrei sottolineare come la maggior parte dei Comuni che partecipano al festival siano arbereshe perché l’accoglienza è nel nostro dna. Il prossimo anno magari potremmo chiudere il festival nella bellissima piazza XV Marzo qui a Cosenza. Altro tema del festival è l’approdo e l’approdo va saputo gestire con cultura e passione, senza pregiudizi e noi siamo il giusto approdo».
Conclude il project manager di Officine delle idee Antonio Blandi: «Il festival delle migrazioni non è solo un festival, è un anche laboratorio di idee, è il momento in cui una delle più importanti esperienze internazionali di accoglienza si rappresenta, si confronta e guarda al presente e al futuro. Il futuro che appartiene a tutti, non solo ai giovani. A furia di parlare di futuro ci dimentichiamo il presente, le cose da fare ora per rendere migliore il mondo».