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Il Grand Tour in Calabria – 20 Aprile Villa Rendano

Redazione

La Fondazione Attilio ed Elena Giuliani e il Museo multimediale Consentia Itinera, insieme al Corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte Moderna dell’Università della Calabria, sono lieti di invitarLa al secondo incontro seminariale avente come oggetto questioni storico-artistiche connesse al patrimonio culturale della città e al percorso storico-multimediale fruibile presso Villa Rendano.
Tale iniziativa rientra nelle attività per cui Consentia Itinera gode del marchio Mibact 2018.
Anno europeo del patrimonio culturale.

Il prossimo Venerdi 20 Aprile alle ore 17.30 ospiteremo il Prof. Gennaro Toscano, consigliere scientifico e culturale della Bibliothèque Nationale de France di Parigi che terrà una lectio magistralis sul Grand Tour in Calabria attraverso l’opera di J. Millin. Costui soggiornò in Italia per circa tre anni, dal 1811 al 1813.  Considerato che l’erudito aveva già 52 anni, il suo non fu un viaggio di formazione bensì un viaggio istituzionale commissionatogli dal Ministro dell’Interno, il conte di Montalivet. Lo scopo del viaggio era quello di raccogliere un’ampia documentazione (disegni, stampe, libri) destinata alla preparazione di diverse pubblicazioni, arricchire i fondi della Bibliothèque Nationale, nonché alimentare i suoi corsi di storia dell’arte. A differenza dei suoi predecessori, Millin fu in effetti il primo a organizzare in maniera estremamente meticolosa e razionale un viaggio che toccò tutte le province del Mezzogiorno. Senza trascurare nessuna epoca, dall’Antichità al Medioevo e dal Rinascimento al Barocco, Millin si interessò a tutte le forme artistiche: dall’architettura alla pittura, dalla scultura alle arti decorative, dall’epigrafia ai costumi.
Millin soggiornò anche in Calabria e a Cosenza e i preziosi documenti che ha lasciato consentono di ipotizzare future iniziative espositive presso Villa Rendano, su questo tema.

Il Grand Tour è un tema assai caro al Museo multimediale Consentia Itinera. Se ne fornisce ampia documentazione nella sala III,per affermare il ruolo e l’aspetto identitario costituito dalla sepoltura di Alarico e nella sala VI, per valorizzare le numerose testimonianze iconografiche ed i taccuini dei viaggiatori utili per la conoscenza della città tra Sette e Novecento.

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