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Isabel Russinova ritorna in Calabria per ricevere il Premio Elmo dei Brettii a Tiriolo

Redazione

Con il suo grande patrimonio archeologico, la Calabria possiede degli scenari di grande suggestione per quel tipo di cinema che vuole raccontare la storia dei territori. All’interno del progetto Archeocinema Tiriolo, in esecuzione del programma di Valorizzazione Turistica e Culturale dei Borghi della Calabria,  si svolgono “Le giornate del cinema archeologico”  sostenute dalla Regione Calabria,  nell’ambito dei   Progetti Di Valorizzazione dei Borghi della Calabria, promosso dal Comune di Tiriolo con il partenariato della Cineteca della Calabria, l’associazione Arpa, il Museo archeologico di Tiriolo e Tiriolo Antica, dal 9 all’11 settembre. Nell’antica città brettia, si terranno proiezioni, convegni e  la prestigiosa consegna del Premio Elmo dei Brettii a personalità del mondo cinematografico e archeologico. Tra queste, Isabel Russinova, attrice e produttrice de “L’ultimo re’, che verrà proiettato giorno 10 settembre. L’artista Isabel Russinova, per l’occasione, ha dichiarato: “La Calabria è una terra magica, abitata da una popolazione speciale che ormai frequento da diversi anni. È una terra ricca di straordinarie bellezze artistiche e paesaggistiche come poche, sento che è un luogo che mi chiama, proprio per la mia passione per la storia e per l’archeologia che mi ha portato a scrivere molte cose. È una torre di Babele di culture e di linguaggi, che interessa  e affascina.  Sono stata per anni direttrice artistica del Teatro Rendano di Cosenza,  una delle strutture più importanti, e ho imparato ad apprezzarne le qualità. Ma già da prima venivo in tournè con le compagnie di giro a recitare in spettacoli come La Governante di Vitaliano Brancati, Il re muore di Eugene Jonesco,  Elettra e le caduta delle Maschere di Marguerite Yourcenar, in tanti altri teatri della regione. La Calabria ama il teatro e la cultura e ha una grande potenzialità nel cinema. Ora sarò a Tiriolo per le Giornate del cinema Archeologico a ricevere questo prestigioso Premio Elmo dei Brettii, per il film L’ultimo re, girato nel 2009 ma diventato un cult del cinema archeologico, se pensate che è presente in ben quattro piattaforme:  Amazon Prime, Indiecinema, Chili e Icinema. Il film è tratto dall’adattamento teatrale che ho scritto io Andromaca. Fuori da ogni tempo e nello splendido scenario dei ruderi di Cirella, vengono ricreati gli ultimi giorni di Troia. Una rappresentazione in cui il solenne lavoro dell’attore si esprime non nello spazio “neutrale” del palcoscenico, ma in quello delle antiche vestigia dei Bruzi, pregno di storia e dei potenti segni delle forze del passato. In seguito alla morte di Ettore, Troia è stata conquistata. A vivere fra le rovine di quella che un tempo era la più potente città affacciata sul Mediterraneo sono rimaste solo vedove e schiave. Andromaca – racconta l’attrice Isabel Russinova – compagna del prode Ettore, tenta in ogni modo di salvare suo figlio Astianatte, l’unico giovane maschio sopravvissuto al massacro compiuto dagli Achei e destinato a diventare re di Troia. Con l’aiuto di Ecuba, moglie del defunto re Priamo, e di sua figlia Polissena, decide di nasconderlo nel sepolcro del padre e di attendere l’imminente ritiro dei greci. Agamennone si è convinto infatti di aver sparso troppo sangue e, avendo finalmente compreso l’inutilità della guerra, è pronto a far ritorno ad Atene. Ma Pirro, figlio di Achille, ancora accecato dall’odio verso le stirpi troiane, vuole annientare definitivamente la famiglia di Ettore e uccidere Polissena, mentre Ulisse non crede che Astianatte sia davvero morto e decide di utilizzare la sua scaltrezza per evitare che Troia possa un giorno sorgere ancora.

 Attualmente – ha concluso Isabel Russinova – mi sto interessando di una donna calabrese di adozione, Maria Elia, con la quale ho molte analogie, nella veste di valorizzatrice e promotrice delle bellezze di questa regione. Con Eugenio Attanasio stiamo lavorando al progetto di un film che racconta la storia di questa donna straordinaria, madre di Vittorio de Seta e musa per grandi artisti e letterati, da D’Annunzio a Guttuso, scrittrice e animatrice culturale nella Calabria del primo Dopoguerra”. 

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