Prosegue il ciclo di mostre al Museo Marca di Catanzaro, che testimoniano l’attenzione al genius loci e ai giovani talenti, promosse in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale e la Fondazione Rocco Guglielmo di Catanzaro. Intitolata Nature: le trame dell’esistenza, personale di Zeroottouno, a cura di Simona Caramia, l’esposizione offre una testimonianza della vitalità del museo. Collocata ormai in un progetto avviato per la valorizzazione dell’arte in Calabria, la mostra contiene molteplici suggestioni sul paesaggio calabrese, sulla necessità di relazionarsi alla natura, per tutelarne le bellezze.
Difatti, perno della poetica di Zeroottouno è il rapporto tra uomo e natura, per cercare di ristabilire un contatto intimo e profondo con la propria identità, liberata da sovrastrutture. Nelle loro opere la natura è elemento catartico, fonte di verità. Gli elementi naturali sono gli strumenti attraverso cui comprendere la storia evolutiva dell’uomo, sulla scia della quale si inserisce un secondo tema ricorrente nella loro ricerca: la dicotomia tra spiritualità e consumismo, tra Oriente ed Occidente, tra due visioni opposte, ma ugualmente radicate nella storia dell’umanità.
Nella mostra al MARCA il pubblico si imbatte, attraverso la materia, in una riflessione ampia sullo stato dell’uomo e sul suo essere al mondo. Zeroottouno propone un susseguirsi di ambienti installativi complessi, dedicati alla Natura e all’Uomo, alla loro combinazione. Nel segno della condivisione delle risorse umane e paesaggistiche, gli artisti mostrano l’importanza del “prendersi cura di”, scuotendo le coscienze su una tematica attuale.
Evidente è il legame con Calabria, radicato nei luoghi del quotidiano, nei paesaggi eccessivamente antropizzati o deturpati; ci mostrano così come lo spazio geografico sia – scrive il curatore della mostra – portatore di segni che si radicano nell’uomo, che vivono di percezione ed interpretazione. Tali segni esistenziali si trasformano in paesaggi dell’anima, in scenari in cui il reale è il tessuto connettivo, in cui le immagini si sovrappongono secondo l’associazione di sentimenti e di emozioni. Lo spettacolo estetico della Calabria immersa nel verde della sua natura, tra bellezze e misteri, si alterna allo sgomento per il dissesto ambientale, per la condizione di marginalità, per problematiche sociali cristallizzate.
Così nella ricerca di Zeroottouno le immagini archetipiche della vita rurale, dei paesaggi umani e geografici, si traslano, nella fisicità della natura, negli intrecci che su di essa ha costruito la storia. Emergono segmenti di vita, frammenti di scenari familiari, risucchiati in un processo di radicale cambiamento. In questo fitto accumularsi di segni, materiali e simbolici, le opere degli artisti sembrano voler catturare la globalità dello spazio calabrese, avvolgendone i luoghi in un forte intrico emozionale.
In modo diretto, il percorso della mostra porta tra il pubblico l’esperienza dell’arte, coinvolgendolo attraverso una serie di opere che attendono di essere attivate proprio dal fruitore. Quale valore aggiunto, il legame che si instaura con il pubblico rende viva l’esposizione, che si inserisce nel più articolato progetto di trasformare il Museo in un organismo vitale, cuore pulsante della città.
Per l’occasione è stato realizzato un catalogo bilingue (ita/eng), per la collana “Quaderni del MARCA”, edito da Silvana Editoriale, con i contributi critici di Simona Caramia e Giorgio de Finis. La mostra sarà visibile sino al 14 maggio.