La “Notte dei Musei” di Roma, il 13 maggio, vedrà protagonista anche il Metaverso aprendo le porte di una speciale immersione nelle menti dei creatori di mondi dal Barocco a oggi: la mostra Ipotesi Metaverso.
Nel cuore di Roma, a Palazzo Cipolla in via del Corso, Ipotesi Metaverso è un viaggio tra linguaggi e visioni, virtuale e reale, per una mostra tra le prime del genere su scala internazionale, ideata e fortemente voluta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che la promuove, e a cura di Gabriele Simongini e Serena Tabacchi.
Un percorso di incontro tra visioni, immagini e mondi in un dialogo che, snodandosi tra le sale, fa interagire artisti storici come Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, De Pistoris, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Victor Vasarely, Ugo Nespolo, Giulio Paolini, Giuseppe Fiducia, Pier Augusto Breccia, Alfredo Zelli, Cesar Santos, e opere site-specific di alcuni tra gli artisti digitali più innovativi e dirompenti della scena contemporanea italiana e internazionale: Robert Alice, Refik Anadol, Alex Braga, Joshua Chaplin, Sofia Crespo e/and Feileacan McCormick, Damjanski, Primavera De Filippi, fuse*, Fabio Giampietro con/with Paolo Di Giacomo, Krista Kim, Mario Klingemann, Pak, Joe Pease, Federico Solmi, Sasha Stiles, Pinar Yoldas.
Ponendosi domande sul concetto tecnologico/esistenziale di Metaverso, Ipotesi Metaverso propone un percorso immersivo e ragionato attraverso una serie di esperienze multisensoriali e multimediali create dal genio di artisti contemporanei messi in dialogo con opere “materiali” di artisti storici o tuttora operanti che hanno creato altri mondi con spazi mentali ed illimitati.
Il 13 maggio, per la speciale occasione della “Notte dei Musei”, sarà quindi possibile diventare protagonisti della mostra immersiva, giocare con il futuro, fare un viaggio nel tempo e trovarsi faccia a faccia con le opere dei pionieri dell’arte digitale tra altalene immersive, filosofia digitale zen, tecnonatura, sculture blockchain, realtà virtuale, letteratura generativa e intelligenza artificiale.
Fino all’una di notte (con ultimo ingresso a mezzanotte), i visitatori potranno quindi immergersi in una dimensione phygital (unione di fisico e digitale), che guarda alle ultime frontiere del Metaverso: al mondo dei social media e degli spazi virtuali in VR (realtà virtuale), alla AR (realtà aumentata) e alla tecnologia blockchain, un sistema di archiviazione dati non centralizzato e crittografato. In questi mondi ognuno di noi può incarnarsi nel proprio gemello digitale (avatar) o trasformarsi in quello che abbiamo sempre desiderato. Anche l’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di queste realtà in cui l’uomo, la natura e la tecnologia possono trovare una nuova sinergia, ibrida e armonica, verso un “umanesimo digitale”.