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Matrimoni e divorzi, c’e’ anche l’happy end

Redazione

Da una parte quattro amici (Augusto Fornari, Toni Fornari, Simone Montedoro, Luca Angeletti) tutti separati, ognuno a modo suo, dall’altra una giudice molto professionale (Francesca Inaudi) con una grande paura di fare il ‘grande passo’, in amore visto quello che vede tutti i giorni nella sua aula.

Sono i due mondi che si scontrano e incontrano nell’opera prima Finché giudice non ci separi, la commedia indie che stanno girando nel centro di Roma Toni Fornari e Andrea Maia. Un film corale, prodotto da Reginald, in arrivo in sala tra febbraio e marzo con Minerva, che come ‘Cose che succedono’ opera prima di Augusto Fornari, in sala a novembre con Vision Distribution, nasce dalla ‘factory’ del capitolino Teatro Golden, dove i due fratelli Fornari mettono in scena e producono da anni i loro testi, insieme ai coautori Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli, tutti anche cosceneggiatori nei due film.

”Finché giudice non ci separi parla di divorzi e separazioni, un tema che ahimé riguarda l’80% delle coppie, e chi non è interessato direttamente l’ha sicuramente vissuto attraverso amici o parenti – spiega Toni Fornari all’ANSA, in pausa pranzo sotto il solleone a Roma, dopo aver girato in una libreria antiquaria a due passi da Piazza Navona e in piena preparazione della scena di un ingorgo vicino all”Ara Pacis -.L’abbiamo notato anche a teatro. Il pubblico ride tanto ma arriva anche a dei momenti di commozione. E’ diventata una caratteristica delle nostre commedie. Speriamo succeda anche al cinema”. Nella storia ”si parla di separazione ma anche d’amore e d’amicizia” sottolinea Andrea Maia, ”e di paura d’amare” aggiunge Augusto Fornari. Il testo tornerà in scena con gli interpreti del film anche a teatro da novembre, a Torino, e poi in tournee.

La storia ruota intorno alla disperazione in cui cade Massimo (Augusto Fornari) antiquario di libri antichi, dopo aver vissuto una separazione traumatica. Quando tenta il suicidio, gli amici di sempre, anche loro separati, gli si stringono intorno per aiutarlo. C’è Paolo (Angeletti) il più sensibile (”è la mente lucida del gruppo” spiega l’attore), Mauro (Montedoro), seduttore seriale e Roberto (Toni Fornari), che vive da separato in casa. Per una serie di coincidenze, Massimo si ritroverà come vicina di casa nel suo nuovo appartamentino proprio l’integerrima giudice che si è occupata del suo caso, Silvie (Inaudi) in crisi con il fidanzato che vorrebbe sposarla (Ettore Bassi). Una occasione per tanti nuovi inizi.

”Credo che il mestiere di giudice sia uno dei più difficili del mondo – dice Francesca Inaudi – e il mio personaggio vive un momento di debolezza, vuole vedere cosa succede nella vita delle persone dopo che ha emesso le sue sentenze. Occupandosi di divorzi e separazioni, vuole comprendere i motivi per cui ci si sposa, ci si lascia e magari si ritorna in un rapporto”. Anche perché ”la coppia una delle istituzioni sociali più complesse e difficili da comprendere – aggiunge l’attrice, che vedremo nella prossima stagione al cinema anche nel dramma ‘Stato di ebbrezza’ e in tv nella fiction per Rai1 di Marco Risi, L’Aquila grandi speranze -. In natura ci sono giusto i pinguini e pochissime altre specie animali che restano insieme per tutta la vita”.

Per Montedoro, qui al suo primo ruolo di coprotagonista, ”nel film tra una risata e l’altra va anche a raccontare quelle sensibilità e verità nascoste che spesso non abbiamo il coraggio di affrontare”. Sul set, anche l’ex rugbista Martin Castrogiovanni (che ritrova l’amico Montedoro dopo l’avventura di Ballando con le stelle, ndr), al debutto al cinema in un cameo, nel ruolo ”di un tassista molto arrabbiato. Io sono buono, non so perché mi fanno fare il cattivo… spero di essere buon attore”.

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