All’Università “Magna Graecia” di Catanzaro si è svolto il seminario “La società della disinformazione tra democrazia e intimità” nell’ambito del Corso di laurea in Scienze e Tecniche di Psicologia cognitiva Hanno relazionato Tiziana Iaquinta, docente di Pedagogia generale e sociale presso l’ateneo catanzarese, e Mario Caligiuri, professore di prima fascia di Pedagogia della comunicazione presso l’Università della Calabria. L’evento è stato introdotto dai saluti di Angelo Lavano, ordinario di Neurochirurgia, e moderato da Luigi Mariano Guzzo, dottorando di ricerca in “Teoria del diritto e ordine giuridico ed economico europeo”. “Le democrazie, nel loro funzionamento – ha detto Guzzo – sono piene di emozioni: amore, angoscia, colpa, paura, simpatia, invidia. I leader sanno bene che si governa con il controllo delle emozioni, e gli strumenti di informazione si fanno veicolo e strumento di questi sentimenti”.
Per Tiziana Iaquinta “in un tempo di grande disorientamento, come il nostro, la nostra società non conosce ancora, purtroppo, l’educazione ai sentimenti. E’ importante, invece, imparare ad avvertire ciò che accade all’altro. In effetti, l’empatia permette di riconoscere le emozioni di chi ci è di fronte e, quindi, di porre il soggetto in condizione di agire in base ai sentimenti”. Inoltre, Iaquinta ha sottolineato l’importanza, nell’era di Instagram, delle parole in una comunicazione che si sviluppa sempre più per immagini: “la parola – ha affermato – è l’unica capace di esprimere, nella complessità dei contenuti, le nostre emozioni”.
Mario Caligiuri, partendo proprio dal tema delle parole, ha specificato come il grande problema della nostra società sia quello di “dare per scontato parole di cui non conosciamo il significato. Nel rapporto parole e immagini è necessario ribadire che è proprio con le parole che si costruisce la realtà”. Caligiuri ha poi argomentato l’importanza di riflettere su una “pedagogia dell’empatia”. Per comprendere la complessità della realtà contemporanea, il docente dell’Unical ritiene necessario puntare sul sistema universitario: “L’università e la scuola di massa – ha spiegato- hanno ottenuto l’effetto opposto a quello atteso e cioè, in gran parte, stanno allargando le disuguaglianze e le opportunità, perché un sistema che facilita gli studi penalizza sopratutto le persone che provengono da famiglie disagiate, danneggiando irrimediabilmente la società”. Le conseguenze di questo stato di cose sono state definite da Caligiuri secondo il concetto di “facilismo amorale”. Il grande tema rimane quello della selezione delle élite nella società democratica: “è necessario – ha concluso Caligiuri- puntare sul fattore umano e non fare in modo che prevalgano i mediocri. Con una consapevolezza: che i media come possono disinformare, possono anche informare: dipende da chi li utilizza”.