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Possibile salvare le pergamene dalla ‘minaccia viola’

Redazione

Antiche pergamene potrebbero essere finalmente salvate dalla ‘minaccia viola’ che le colora indelebilmente, rendendole illeggibili. Un passo avanti verso la soluzione arriva dalla ricerca italiana che ha identificato il batterio che le macchia, l’alobatterio tipico delle saline. La scoperta, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, si deve al gruppo guidato dall’ecologa Luciana Migliore, che insegna Biologia per i beni librari all’università di Roma Tor Vergata.

Il risultato potrebbe aiutare a mettere a punto metodi per far diventare di nuovo leggibili tantissimi rotoli ed è stato ottenuto analizzando una pergamena del 1200, conservata nell’Archivio Segreto Vaticano, che racconta la storia del beato Lorenzo Loricato.

”Abbiamo ricostruito il processo di colonizzazione di questa pergamena da parte di più microrganismi”, ha detto all’ANSA Migliore. Grazie all’analisi delle tracce di Dna presenti sul documento e a quella dei pigmenti viola lasciati dai microrganismi, i ricercatori infatti hanno stabilito che la pergamena lunga cinque metri e scritta nel 1244 d.C ha ‘subito’ l’attacco di più microrganismi. Il loro ingresso è avvenuto durante la fase di produzione della pergamena e l’attacco prima che il rotolo venisse spostato nell’Archivio Segreto Vaticano, alla fine del 1700.

”Immaginiamo – ha spiegato Migliore – che la prima colonizzazione sia avvenuta quando le pelli sono state trattate con il sale”. In questa fase avrebbero incorporato gli alobatteri, che vivono in ambienti ricchi di sale, producono il pigmento chiamato rodopsina trovato nel documento e sono tipici delle saline. ”Pensiamo – ha aggiunto – che questi batteri siano rimasti con il sale nella pelle usata per fare la pergamena”.

Successivamente, quando il rotolo era conservato a Castel Sant’Angelo, forse l’umidità di una inondazione del Tevere ha risvegliato gli alobatteri che, quando si è abbassata la concentrazione del sale, sono collassati. Così, altri batteri già presenti nella pergamena, ossia i batteri marini del genere Vibrio (le cui tracce di Dna sono presenti solo nelle macchie del rotolo), potrebbero aver trovato nei punti viola una zona ricca di cibo che potrebbe averne favorito la proliferazione.

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