Domenica 11 marzo, alle ore 18.30, la “Rassegna L’AltroTeatro” porterà in scena “Sogno di una notte di mezza estate” regia di Massimiliano Bruno. Lo spettacolo, rinviato qualche mese fa per impegni cinematografici del cast, calcherà finalmente il palco del Teatro A. Rendano di Cosenza.
Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inotre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 14 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.
Stefano Fresi, Giorgio Pasotti, Violante Placido e Paolo Ruffini compongono l’eccezionale cast di “Sogno di una notte di mezza estate” diretto dal regista teatrale e cinematografico Massimiliano Bruno.
Un vero e proprio teorema sull’amore ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni. Mito, fiaba e quotidianità si intersecano continuamente senza soluzione di continuità all’interno di questa originale versione del noto testo shakespeariano. Una messa in scena con sorprendenti innovazioni come possono esserle le musiche travolgenti di Roberto Procaccini e le coreografie di Annalisa Aglioti. Straordinaria la strampalata compagnia degli Artigiani, composta da Maurizio Lops, Rosario Petix, Stefano Fresi, Dario Tacconelli e Zep Ragone. Un adattamento fresco e godibile, un Sogno davvero giovane, a dispetto dei secoli di storia, che annienta ogni perplessità. Un’operazione vincente, di successo, che riesce nell’intento dichiarato da Bruno, quello di esaltare la dimensione onirica e grottesca a dispetto di quella razionale e asfittica, “vivere nella verità del sogno tralasciando la ragione asettica”.