La XXXVII edizione di Rumori Mediterranei ha chiuso i suoi battenti ben oltre la mezzanotte di ieri con le note del pianoforte di Claudio Cojaniz, confermando il segno lasciato nella lunga storia della manifestazione, la cui direzione artistica è adesso opera di Vincenzo Staiano: produzioni originali, prime assolute, valorizzazione di nuovi talenti e ricerca di sonorità nuove ed elettrizzanti. Lo ha confermato anche il primo dei protagonisti di ieri, ovvero lo spiritato trombettista Jonathan Finlayson a capo del suo Sicilian Defense, un ensamble ad alta gradazione di talento, che prende il nome da una storica contromossa d’apertura del gioco degli scacchi. Il gruppo del jazzista statunitense ha così debuttato per la prima volta in Italia con la prima europea del suo nuovo progetto “Moving Still”, che ha ricevuto consensi entusiastici oltreoceano grazie a ritmi serrati e circolari cui la spalla ideale è sembrata quella di Liberty Ellman, un chitarrista dal senso prospettico e altrettanta visionareità. Nomi quindi da tenere d’occhio per l’immediato futuro. A Finlayson è seguito un breve set di un gruppo ben amalgamato di protagonisti del jazz italiano, che già avevano molto ben impressionato nell’ultimo concerto pomeridiano: sentire Tino Tracanna (sax) e Attilio Zanchi (contrabbasso) membri storici del quintetto di Paolo Fresu, è sempre un piacere vista la robusta conoscenza delle radici di questa musica sempre avvincente. Lo hanno ribadito con un bellissimo set chiuso insieme a Massimo Colombo (piano) e Tommaso Bradascio (batteria), dedicato a pagine più o meno conosciute di Kenny Wheeler, Dave Holland, Wayne Shorter e Charles Mingus nel più fervente spirito del jazz e il calorosissimo consenso del pubblico. L’ultimo concerto di questa edizione 2017 è stato invece appannaggio del quartetto di Claudio Cojaniz, ennesima prova di capacità di scrittura ardimentosa e cantabilità terragna da parte del pianista e compositore friulano, che ha presentato a Roccella in veste ufficiale, il dvd “SiSong”, prodotto dalla Caligola Records: dal prossimo autunno verrà distribuito in tutto il mondo. La XXXVII edizione viene consegnata così agli archivi con degli ottimi auspici per il futuro immediato, vista la posizione quanto mai centrale che è stata riacquistata anche dalla didattica e formazione nei seminari molto apprezzati che hanno avuto in Giovanni Tommaso e Francesco Bearzatti, due dei tanti docenti di spessore. I numeri di partecipazione ai concerti serali sono tornati ai livelli consoni della tradizione di un festival che possiede una storia e palmarès che ben poche altre manifestazioni possono vantare. Appuntamento quindi al 2018 per consolidare ancora di più il processo di rifondazione agevolato dagli sforzi dell’organizzazione ben retta dal comune di Roccella Jonica, con una quasi certa appendice invernale di cui verranno svelati i particolari quanto prima.