Una rassegna di teatro e danza contemporanea che negli anni è sempre di più un punto di incontro e confronto per artisti, addetti ai lavori e appassionati provenienti da tutta Italia. ScillaFest non è un semplice cartellone che programma spettacoli per una cinque giorni estiva, ma riesce a trasformare la città in un cantiere di possibilità, aperture e cooperazioni che nascono e spesso sono nate proprio da qui. Spazio alla scena nelle serate con spettacoli che hanno variato genere e stile: il concerto – spettacolo su Pulcinella, un connubio di musica e parole diventate qui evocazione della maschera napoletana per eccellenza.
Il “Ritmo di Pulcinella” prodotto da Teatro Laboratorio Isola di Confine ha visto la partecipazione di Teatro Proskenion con Vincenzo Mercurio e Nino Racco. La giullarata in sardo portotorrese di Maurizio Giordo ha abbattuto la quarta parete coinvolgendo il pubblico nella pièce per raccontare una storia millenaria che ritrova nel luogo e nella lingua una propria e precisa identità.
Da Enzo Moscato con “Compleanno”, un suo personalissimo omaggio all’amico drammaturgo Annibale Ruccello, dove il superamento della morte e del dolore diventa celebrazione della vita stessa continuando a essere uno spettacolo estremamente attuale; a “Nel Castello di Atlante”, spettacolo itinerante tra gli spazi del Castello Ruffo che ha chiuso l’edizione numero tre dello ScillaFest. I giovani ragazzi della Piccola Compagnia Silente, guidati da Teatro Atlante hanno dato corpo e voce all’illusione, quella magica e immaginifica, proprio come i personaggi del Castello di Atlante dell’Orlando Furioso, che in questa versione diventa inno ai sogni e alle meraviglie del mondo. Le giornate del Festival sono state animate da incontri e laboratori.
“Come ScillaFest, cerchiamo di conservare sempre i caratteri essenziali del Teatro Proskenion che in quasi trent’anni di vita continua a vivere il teatro come terra degli scambi e di incontri – spiega Vincenzo Mercurio,direttore artistico del Teatro Proskenion -. Ci ritroviamo tra artisti che vivono con povertà di mezzi, tensione verso la continua ricerca di un gruppo o di una propria identità artistica. ScillaFest è stata pensata come occasione di confronto, per artisti e addetti ai lavori, che – attraverso gli spettacoli e gli incontri – possano discutere delle difficoltà che viviamo praticando il nostro mestiere”.
Appuntamenti necessari per la programmazione di Proskenion, perché diventano motivo di crescita anche per realtà piccole che vivono nel territorio e utilizzano il teatro come strumento pedagogico, di possibilità e alternative: passando dal lavoro nel carcere di Ucciardone di Preziosa Salatino (Teatro Atlante), impegnata in un laboratorio che per tre anni ha portato i grandi classici al servizio dei detenuti, a quello nelle zone di guerra e sofferenza di Ginevra Sanguigno, fondatrice di Clown One Italia e impegnata in iniziative umanitarie in tutto il mondo al fianco di Patch Adams.
Realtà calabresi a confronto con Collettivo Manifest e Cleto Festival presenze attive che – grazie alla cultura e all’aggregazione sociale -, rivalorizzano il territorio. Nell’incontro “Scrittura e vissuto personale”, Enzo Moscato ci ha portato per mano – con i maestri del suo tempo – nei vicoli di Napoli, luogo di nascita del suo teatro che nutre e stimola un percorso di ricerca drammaturgia.
“ScillaFest non è stato solo un contenitore di spettacoli – continua Mercurio. Dal 30 agosto al 3 settembre il Castello Ruffo di Scilla ha ospitato un ricco cartellone di iniziative che ha favorito lo scambio di riflessioni e momenti di discussione, un processo fortemente partecipato che ha generato nuove idee e proposte collettive, anche in divenire”.