Il pomeriggio del 29 maggio scorso, una delegazione delle studentesse e degli studenti del Pertini – Santoni di Crotone ha partecipato nel piazzale del Tribunale intitolato al Commissario Luigi Calabresi ad una cerimonia di commemorazione dello stesso funzionario di Polizia barbaramente assassinato nel 1972 in un attentato terroristico.
Presenti alla cerimonia, organizzata dall’Associazione “ E’ solidarietà “, il Presidente del Tribunale ed il Procuratore della Repubblica che hanno voluto fortemente l’intitolazione del piazzale al Commissario Calabresi, le Autorità civili e militari ed il Sottosegretario al Ministero degli Interni, On. Wanda Ferro, con la quale la delegazione del Pertini – Santoni si è intrattenuta, al termine della cerimonia, per un breve scambio di battute sui temi trattati nell’intervento istituzionale della stessa.
“ Quest’anno “ , hanno, quindi, dichiarato i giovani del Pertini – Santoni, “ abbiamo avuto l’onore ed il privilegio di partecipare attivamente al Progetto “ La Memoria e l’Impegno “ che è partito nel mese di Gennaio con l’esposizione della teca della Quarto Savona 15 ed è quindi proseguito con gli incontri con i Magistrati del Tribunale di Crotone, l’ultimo dei quali è stato celebrato il 23 maggio scorso in occasione della commemorazione della strage di Capaci. Oggi non si è parlato di mafia, ma della violenza terroristica che ha sconvolto l’Italia negli anni 70 , la cui memoria, al pari delle stragi di mafia o delle persecuzioni razziali , deve rimanere viva ed essere per noi come il filo d’Arianna che continua ad indicarci la strada giusta da percorrere. Quella del rispetto, della legalità e della difesa dei valori democratici su cui si basa la nostra Costituzione. Ormai a conclusione dell’anno scolastico vogliamo ringraziare la nostra Dirigente , Dott.ssa Annamaria Maltese, ed i nostri docenti per averci dato l’opportunità di partecipare a questi importanti momenti di ricognizione del passato e di riflessione propositiva per il futuro. Niente può giustificare la violenza e la prevaricazione. Solo imparare a convivere nel rispetto delle regole e delle opinioni altrui, non avere paura delle diversità, non vedere l’altro come un nemico, ma un interlocutore, ci renderà liberi, disponibili al confronto e soprattutto ci farà crescere culturalmente consentendoci di vivere pacificamente e democraticamente . Noi vogliamo crederci e ci impegneremo a combattere per un mondo diverso”.