La start up Green Energy Storage, che ha sviluppato un sistema di accumulo organico per le energie rinnovabili basato sul chinone, molecola presente nel rabarbaro e in altre piante e sta raccogliendo capitali sulla piattaforma on line di equity crowdfunding Mamacrowd, dopo aver superato il milione di adesioni grazie a 277 investitori e con le numerose richieste di ampliamento, ha deciso di estendere ufficialmente la raccolta a un milione di euro. A fine maggio scorso, ricorda in una nota, la raccolta in soli 55 minuti aveva raggiunto 250mila euro e in meno di 10 ore l’obiettivo stabilito di 500mila euro. “L’innovazione tecnologica in un settore come quello energetico ambientale ha enormi spazi – ha commentato il presidente di Green Energy Storage, Salvatore Pinto – La collaborazione in esclusiva con la prestigiosa Università di Harvard, e le collaborazioni italiane con l’Università Tor Vergata e la Fondazione Bruno Kessler si sono rivelati elementi di successo. Non ultimo il fatto di poter contare su un team di manager e imprenditori con esperienza trentennale”. I sistemi di accumulo progettati da Green Energy Storage fanno sì che l’energia prodotta da fonti rinnovabili possa essere utilizzata con flessibilità, risolvendo la non programmabilità di queste fonti e riducendo i costi. Le batterie fluide prodotte da Green Energy Storage sono utilizzate su impianti di grande scala, hanno costi minori, standard di sicurezza maggiori e non impattano negativamente sull’ambiente. Green Energy Storage ha raccolto anche finanziamenti dall’Unione Europea, grazie al bando di Horizon 2020 e ha siglato accordi di test con Sorgenia e Romande Energie e partnership per lo sviluppo del prodotto con Industrie De Nora, leader mondiale nella produzione degli elettrodi.
Boom di investimenti per start up di batterie per rinnovabili
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