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Cgia, Bancomat non sia obbligatorio per tutti gli artigiani

Redazione

La Cgia di Mestre è d’accordo nel comminare sanzioni “per chi non consentirà il pagamento con il bancomat delle transazioni superiori ai 5 euro” ma auspica che “il Pos non sia obbligatorio per tutte le categorie artigiane”.
E’ quanto scrive in una nota la Cgia, dopo quanto annunciato ieri dal viceministro dell’Economia Luigi Casero in un colloquio con la Repubblica sulla firma “entro settembre del decreto che introduce le prime sanzioni per chi rifiuta un pagamento elettronico” e ad accettare appunto i pagamenti non in contanti a partire da 5 euro, come prevede la Legge di stabilità 2016. “Con l’introduzione delle sanzioni, milioni di attività che lavorano esclusivamente per altre aziende o per la Pubblica amministrazione – rileva il coordinatore della Cgia Paolo Zabeo – saranno obbligate a dotarsi del Pos e a sostenere dei costi del tutto inutili. Si pensi agli autotrasportatori, alle imprese di costruzioni che lavorano per il pubblico, alle aziende metalmeccaniche, a quelle tessili, a quelle dell’abbigliamento e della calzatura che lavorano in subfornitura, alle imprese di pulizia che prestano servizio presso le aziende private o gli enti pubblici e ai commercianti all’ingrosso. Tutte attività che nella prassi quotidiana ricevono già adesso pagamenti tracciabili. In questi casi l’obbligo del Pos avvantaggerebbe solo le banche”.
Oltre a ciò, secondo Zabeo, c’è un altro aspetto molto penalizzante per alcune categorie artigiane: gli idraulici, gli elettricisti, i falegnami, gli antennisti, i manutentori di caldaie, nonché i loro dipendenti e collaboratori, spesso si recano singolarmente presso la dimora o l’immobile del committente. Questo comporta che ciascun dipendente o collaboratore dovrà essere dotato di un Pos. Chi ha voluto questa legge, ha idea di quali costi dovranno sostenere queste piccole attività artigianali?”.

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